Se molti Scienziati sembrano essere decisamente concordi
nel supporre che Marte fu un pianeta dotato di condizioni grossomodo
adatte alla vita, pare tuttavia che vi si trovino alcune incongruenze riferite
invece al presente di
Marte. Così, cogliamo l'occasione per rinfrescare la memoria sul
significato della parola obbiettività: "una cosa è
la raccolta dei dati; un'altra cosa è la loro interpretazione".
Purtroppo (o per fortuna) ogni singolo Ricercatore
possiede, bene o male, una propria veduta della realtà la quale talvolta
collima con quella di altri. Esiste dunque la possibilità che fattori di
svariata natura possano indirizzare uno Scienziato a formulare una tesi
che si contrappone a idee formulate da altrettanti Scienziati, ma basate
però sugli stessi dati. Ed è la situazione che ci accingiamo a prendere in
esame in questo articolo.
Precisiamo comunque
che non intendiamo screditare nessuno, ne tantomeno demolire
ipotesi probabilmente valide. Ciò nonostante, quando si parla di Vita fuori dal pianeta Terra
è come muoversi all'interno di una
jungla di opinioni (diciamo pure "dottrine") dove non si sa esattamente
a che punto collocare il "dove", il "quando", il "cosa", il "come"
e il "perchè". Riuscire a stabilire una base per
stilare un'analisi decente di un ambiente extraterrestre è
estremamente complesso qualora volessimo presupporre la
possibilità di vita.
Allo stato attuale l'unico
esempio di ambiente adatto alla vita è la Terra stessa. Anzi, per
essere rigorosi, potremmo includere anche la Stazione Spaziale
Internazionale, un ambiente adattato alla vita che si trova fuori
dal pianeta Terra. Non è una frase fatta: l'uomo, per poter
esplorare lo spazio extraterrestre ha dovuto escogitare e
progettare ambienti artificiali idonei alla propria sopravvivenza.
D'altro canto, l'esobiologia tiene conto di tutti quei fattori
atti alla generazione spontanea di ambienti in cui potrebbero
scaturire e proliferare forme di vita. Onestamente abbiamo la
sensazione di intravedere un concetto al quanto contraddittorio:
da una parte l'uomo ha dovuto progettare ambienti per vivere fuori
dalla Terra e dall'altra parte, sempre l'uomo ovviamente, ipotizza
che la vita e gli ambienti ad essa indispensabili scaturiscano in
modo lento e spontaneo ovunque sia possibile.
L'esobiologia trae
le proprie basi dalla biologia convenzionale, dall'astrofisica,
dall'astrochimica e sopratutto dalla Teoria dell'Evoluzione. E'
una scienza relativamente giovane la quale è partita da subito con una serie di
affascinanti e belle rogne da affrontare.
L'importanza di studiare lo spazio extraterrestre sotto il profilo
della biologia è fondamentale per le future missioni spaziali
verso Marte e non solo. A tal proposito vorremmo commentare alcune
interessanti osservazioni basate sulle rilevazioni delle sonde che
stanno scandagliando il pianeta rosso.
La sonda Mars Odyssey possiede nel suo
equipaggiamento uno strumento chiamato MARIE, utilizzato per la
rilevazione delle radiazioni. Nel 2003 si tenne un convegno dell'Unione
Geofisica di San Francisco al quale partecipò anche il Dr.
Cary Zeitlin, del
National Space Biomedical Research Institute. La scoperta che lo scienziato ebbe
modo di riassumere era
legata alla possibilità di sopravvivenza dell'uomo nell'ostile superficie
marziana.
In sostanza, gli scienziati americani
avevano elaborato una serie di dati
ricavati dalla sonda ed i risultati ottenuti parrebbero essere molto incoraggianti per una
spedizione umana su Marte. Secondo Zeitlin, l'uomo potrebbe sopravvivere
tranquillamente e senza eccessivi problemi di precauzioni. Eppure, sappiamo dalla
letteratura specializzata che Marte non possiede un campo magnetico
simile a quello terrestre e nemmeno un'apprezzabile scudo di ozono; di conseguenza i raggi cosmici e le
radiazioni solari si abbattono al suolo rendendolo sterile e inadatto
alla vita. Insomma non potrebbe sopravvivere niente. Cosa dovremmo dedurre
a questo punto? Ad errori nella letteratura scientifica? Ad una imminente
revisione delle
nostre conoscenze di Marte? O forse l'atmosfera marziana non è proprio così miseranda
come si sbandiera tanto? Ecco allora come si contraddice questa bella
notizia:
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Troppe radiazioni: Marte
invivibile (tratta dal TG Com del 17 marzo
2003)
Missioni umane quasi impossibili -
Su Marte la vita come la conosciamo
noi è impossibile: l'ultima conferma arriva dai dati raccolti dalla
sonda Mars Odyssey. Secondo Cary Zeitlin, del National Space
Biomedical Research Institute di Houston, il livello di radiazioni
sul pianeta rosso è talmente elevato da essere pericoloso per gli
astronauti che dovessero esplorare Marte; forme di vita simili a
quelle presenti sulla Terra quindi non avrebbero avuto possibilità
di sopravvivere.
L'unico modo che qualsiasi forma di
vita avrebbe avuto per sopravvivere è al coperto dalla polvere
radiottiva del pianeta: nel sottosuolo. E' stata questa dunque la
prima conclusione raggiunta dalla missione spaziale finanziata dalla
Nasa con oltre 300 milioni di dollari.
La sonda ha anche confermato la
presenza di acqua nell'emisfero nord del pianeta. Molto più che a
sud. Per la maggior parte l'acqua è ghiacciata e si troverebbe ad un
metro sotto terra. Una scoperta importante visto che proprio da
questo ghiacciaio i futuri colonizzatori del Pianeta Rosso
ricaveranno acqua da bere, carburante e ossigeno per respirare.
Rimane il problema iniziale: le
radiazioni. Non è ancora chiaro il livello di radiazioni presenti
sulla superficie. Alcuni esperti dicono che la tenue atmosfera di
Marte potrebbe dare una certa protezione. Altri invece sono convinti
che una missione umana sul Pianeta Rosso sarà da escludere visti gli
alti rischi.
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A conti fatti ci
rendiamo partecipi di questo strano modo di interpretare i dati -
gli stessi dati - filtrati da differenti fonti informative e
differenti vedute globali. Ecco perchè alcuni forse tendono ad
evocare i fantasmi dei complotti in modo ingiustificato. Il
problema evidentemente è diverso:
si tratta probabilmente di pregiudizi scientifici arricchiti da
eccessivo
ottimismo e/o eccessivo pessimismo. Oppure sono i mezzi di
informazione a confondere un pochino le idee. Quello che è invece il
nostro punto di vista (Pianeta Marte.net) rispecchia un modo
alternativo di proporre la possibile soluzione del dilemma: "SE". Proprio così.
Nel
caso ci troviamo effettivamente di fronte ad un pianeta
perennemente bombardato da micidiali radiazioni (compresi i raggi ultravioletti),
allora è inutile gongolarsi in fantasiose ipotesi di vita attuale
su Marte. La vita morirebbe e basta. E sarebbe altrettanto inutile
proporre tesi su come un'atmosfera così tenue potrebbe schermare
dalle radiazioni. Basti pensare al problema del buco dell'ozono
che abbiamo sulla Terra (e al grande clamore che se ne è fatto)
con il conseguente aumento dei raggi ultravioletti che arrivano
intatti al
suolo. Non dimentichiamo poi che il campo magnetico terrestre sta
subendo una costante, seppure lentissima, diminuzione di intensità con conseguente
maggior afflusso di radiazioni cosmiche verso la superficie
terrestre. Chiaro il concetto?
Dunque, gli astronauti che - chissà - forse un giorno sbarcheranno su Marte, cosa
troveranno? Un pianeta totalmente sterile e inospitale, oppure un pianeta
parzialmente sterile ed inospitale? La risposta a questa domanda fa molta
differenza.
Un'ultima
considerazione:
-
conosciamo la distanza di Marte dal sole;
-
sappiamo
che non possiede un campo magnetico globale come quello terrestre;
-
conosciamo la sua massa e composizione chimico-mineralogica
generale;
-
conosciamo i valori di rotazione, rivoluzione e
inclinazione dell'asse;
-
conosciamo grossomodo
l'ammontare del tasso di radiazioni che giungono dallo spazio verso Marte,
considerato che i moduli orbitali avranno effettuato delle
rilevazioni e che i rovers al suolo dal 2004 (siamo nel 2010)
avranno pur fatto altrettanto;
-
sappiamo che l'atmosfera di Marte è
molto rarefatta (7 millibar al cosiddetto punto "datum"
e ammesso che sia vero);
-
conosciamo la composizione
dei gas atmosferici (almeno così si sostiene);
In virtù di tutti questi
parametri presumibilmente noti, com'è possibile andare in
confusione e non sapere bene se su Marte si può sopravvivere
o meno? A noi sembra assai difficile da mandare giù. Cosa c'è che non quadra?