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10 SETTEMBRE 2007
La regione marziana denominata Aram Chaos è situata presso l'equatore del pianeta, alle coordinate 2,5° Nord e 22° Ovest. La sua superficie è caratterizzata da un
vasto territorio che scende fino a circa 3 km sotto il livello dato di Marte. Ma perchè tanto interesse anche da parte di alcuni Ricercatori Indipendenti? Attenendoci al
puro pragmatismo Aram Chaos sembrerebbe solo un affascinante sito geologico ricchissimo di curiose strutture canalizzate (simili a intrigati condotti tubolari),
lineamenti ortogonali, forme decisamente regolari ecc.
La regione di Aram Chaos.
Credits NASA/JPL.
Però c'è dell'altro. Aram Chaos ha svelato, in alcuni scatti fotografici satellitari, alcune zone straordinariamente curiose: a colpo d'occhio si direbbe che in quella
regione vi siano veri e propri laghi d'acqua liquida. Di questo argomento ne hanno parlato il dr. Joseph P. Skipper sul proprio sito internet Marsanomalyresearch e
altri ricercatori.
Le immagini riprese da satellite, comprese quelle ad alta risoluzione, difficilmente potranno offrire un valido supporto a favore di ipotesi esotiche perchè, in sostanza,
rappresentano dei piani prospettici bidimensionali. Per rendere l'idea osservate le illustrazioni qui sotto.
Non che sia impossibile risolvere il problema: l'ESA, ad esempio, possiede
attrezzature specializzate nella creazioni di modelli 3d e, probabilmente,
anche di immagini scattate su differenti angolazioni. Ma, tecnologie a parte,
non v'è dubbio che un osservatore posizionato al livello del suolo sarà in
grado di percepire meglio la tridimensionalità rispetto ad uno che invece
osserva dall'alto (sopratutto entro un ristretto angolo visivo). Soffermiamoci
sulla figura 1. Abbiamo, ovviamente, svariati elementi i quali ci aiuteranno a conferire lunghezza, larghezza, profondità ed altezza al luogo ripreso dalla Pathfinder:
a) il modulo principale con la rampa; b) le impronte del Sojourner; c) il Sojourner stesso con la pietra accanto; d) il terreno con le due Twin Peaks a distanza.
Dall'orbita invece (figura 2) ci troveremmo ad osservare la superficie da centinaia di km di altitudine, con il risultato che tutte le forme, le distanze, le profondità
saranno parte di un piano più o meno omogeneo e bidimensionale. Quanto ai difetti dei modelli 3D... ne abbiamo ampiamente discusso, quindi vi rimandiamo al
relativo materiale. Chiusa questa parentesi tecnica torniamo al nostro argomento principale.
Figura 1
Figura 2
Secondo l'opinione del dr. J. Skipper, nella regione di Aram Chaos vi sarebbero alcuni laghi e qualche piccolo fiume d'acqua liquida superficiale. Tale opinione è
stata relativamente condivisa sia da vari Ricercatori Indipendenti che dallo stesso Direttore di Pianeta Marte.net. Rimane ora il problema fondamentale: capire se ciò
che i nostri occhi credono di vedere corrisponda poi a quello che effettivamente c'è in quella regione, ovvero l'acqua. Dopodichè dobbiamo capire se tali presunte
acque superficiali siano in fase di deflusso verso l'interno, oppure se stiano emergendo dall'interno verso la superficie, oppure ancora se permangono in una
condizione di stabilità relativa.
Skipper ritiene che le attuali acque superficiali sarebbero il residuo di un indefinito passato, quando tutto il pianeta era ricco di mari, laghi e fiumi. Egli afferma pure
che il fenomeno delle acque che recedono sia tuttora in corso. Su una cosa siamo praticamente tutti d'accordo: le acque di Marte sembrano relegate quasi del tutto
nel sottosuolo del pianeta intero; persino la NASA è favorevole a tale deduzione, tant'è vero che le rilevazioni satellitari hanno reso indizi sufficientemente
convincenti a tal senso.
Ipotesi? Tra le più suggestive inerenti Aram Chaos citiamo ancora il dr. Skipper e l'Ing. Ennio Piccaluga. Skipper sostiene che su Marte esista una forma di Civiltà
Intelligente impegnata in qualche specie di mega-opera di salvataggio planetario, allo scopo di mantenere almeno un minimo di acqua in superficie. L'Ing. Piccaluga
ritiene che esistano resti di una antico complesso industriale dove, tra l'altro, si produceva persino energia nucleare. La nostra opinione invece è che, basandoci
sulla disamina di singole immagini satellitari, non si può certo pervenire a conclusionicosì forti in maniera tanto "semplicistica".
Ciò nonostante, il dr. Skipper sembrerebbe più convinto che la regione di Aram Chaos abbia subito una trasformazione radicale: dove un tempo esisteva un grande
lago oggi esiste un terreno in fase di desertificazione e progressivo inaridimento. Una situazione di recessione acquifera, la quale andrà certamente a svantaggio
della superficie, ma a vantaggio della rete idrica sotterranea. Infine, ciliegina sulla torta, permane il consueto sospetto di qualche piccolo "sabotaggio" nelle immagini
riprese dalla Mars Global Surveyor.
Che dire al riguardo? Noi preferiremmo ragionare da un punto di vista di "status", ovvero quello che si riesce comunque ad intravedere nei fotogrammi MGS. In tal
caso potremmo porre un paio di domande:
•
Se eventuali alterazioni volontarie ci fossero realmente quale scopo avrebbero?
•
Per nascondere quale presunta "verità" scomoda?
Con tutta sincerità riteniamo che le immagini MGS siano, così come si presentano, sufficientemente esaustive da permetterci di proporre altrettante ipotesi
affascinanti, senza necessariamente scomodare i "marziani" o chissà cosa altro...
Quello che l'occhio vede e che la mente elabora...
Finora abbiamo sposato il pensiero espresso da un ricercatore italiano il quale scriveva così: "Che quanto appare nelle immagini MGS di Aram Chaos (e non serve
stare a fare chissà quali ingrandimenti ed elaborazioni per cogliere un'infinità di stranezze e di possibili - ed effettive - evidenze della presenza di acque di superficie)
sia incredibile e fortemente in contrasto con quanto viene ufficialmente asserito, è dato ovvio ed evidente. Ciò che - a nostro parere - è meno evidente è una
eventuale presenza di strutture artificiali nella Regione (che non riusciamo assolutamente a vedere, neppure nelle elaborazioni operate dal Dr Skipper stesso); ciò
che non ci convince è il fatto secondo cui Aram Chaos, al pari di altre Regioni di Marte, presenti "acque superficiali recedenti". Secondo noi, dati alla mano (e
considerato il riscaldamento globale che è certamente in atto su Marte - un greenhouse effect davvero smodato), se davvero le acque superficiali ci sono, allora
dovrebbero essere "emergenti" e NON recedenti". Effetto serra! Lo stesso fenomeno di cui tanto parliamo a proposito del nostro Pianeta.
Sembrerebbe un quadro tutto sommato coerente e credibile. E potrebbe essere davvero così... Perciò, continuiamo con le parole del ricercatore italiano: "Premesso
e ribadito dunque che Marte è soggetto - ormai da secoli (noi diremmo sin dal momento in cui iniziarono le prime osservazioni dei suoi Canali) - ad un massiccio
effetto-serra, come le foto della Residual Cap e delle Regioni Polari e Presso-Polari (nettamente recedenti) ci dimostrano (e come anche il Dr Skipper stesso ha
evidenziato in altri suoi articoli ed investigazioni) - non ci pare esatto nè corretto teorizzare poi un qualcosa che va in diretta opposizione con quanto comunemente e
scientemente ritenuto esatto (o, se non esatto, almeno "fortemente plausibile") e, di conseguenza, accettato. Se Marte si sta davvero "scaldando", allora - con ogni
probabilità - le sue (presunte) acque superficiali devono essere "acque emergenti". Se invece si tratta di acque superficiali recedenti, allora Marte NON si sta
riscaldando e l'effetto-serra è un'invenzione (come un'invenzione o una frode dovranno anche essere le immagini che ci mostrano le aree polari che recedono
rapidamente di anno in anno)".
Resta allora perfettamente in piedi la nota dolente di tutto il nostro bel discorso: poche certezze! Le immagini della MGS sono accettabilissime ma, ciò che a prima
vista sembrerebbe acqua liquida, in realtà non è detto che poi lo sia veramente. Così, se quella non è acqua... cos'altro potrebbe essere?
Immagini della regione di Aram Chaos ottenute dalla sonda
Mars Global Surveyor. Credits: NASA/JPL(MSSS
Immagini della regione di Aram Chaos ottenute dalla sonda
Mars Global Surveyor. Credits: NASA/JPL(MSSS
Ma c'è dell'altro...
Come avevamo detto, non è solamente la possibile presenza d'acqua liquida ad aver acceso l'interesse di Ricercatori Indipendenti ed Appassionati: Aram Chaos è
uno scrigno di curiosità geologiche.
Una di queste bizzarrie superficiali è caratterizzata da ciò che potremmo definire con il termine "ponti". Origine artificiale oppure origine naturale? Tutto può essere
ma, osservandone meglio la loro strutturazione, ubicazione e ricorsività, non siamo molto propensi a ritenerli di origine artificiale. Almeno, non nel senso di
"costruzioni sopraelevate edificate da qualcuno". Dobbiamo ammettere però che la presenza di questi "ponti" non è circoscritta alla sola regione di Aram Chaos.
Quindi, volendo essere di mente aperta, nulla toglie o aggiunge particolari elementi a favore o contro qualsiasi ipotesi immaginabile.
E questo rischia di portarci sempre ad un punto morto oppure, come sicuramente qualcuno potrebbe pensare, ad un vicolo cieco fatto di parole buttate al vento. Ma
è possibile che non esista una spiegazione plausibile per le formazioni geologiche "a ponte"? Forse sì. Potremmo tentare di rispondere comparando queste strutture
"a ponte" con i cosiddetti "tubi", detti anche "formazioni tubolari". Vi sarete accorti che in Aram Chaos, esattamente come in moltissime altre parti del pianeta, tali
"tubi" percorrono in modo ben visibile lunghi tratti di superficie. Diamo la parola al dr. Alessio Feltri che scrive: "...usando la tecnologia tri-dimensionale si vede molto
bene che, ciò che in 2D sembrano essere delle semplici dune, in realtà sono una sorta di "tubazioni" orizzontali, irregolari, spesso parallele, molto simili a quelle
rinvenute su Titano. Praticamente delle "stalattiti orizzontali" (!). Normalmente sono affogate nel substrato, come tutte le manifestazioni sinaptiche, ma basta un
qualunque fenomeno di subsidenza per portarle alla luce, motivo per il quale nel 3D appaiono sospese sul vuoto (bridge-like secondo i Ricercatori Marsunearthed).
E' molto probabile inoltre che ci sia una relazione tra queste singolari formazioni e la presenza di acqua subsuperficiale, visto che in presenza di crateri le "tubazioni"
si dispongono perpendicolarmente alle tangenti...".
Se quanto spiegato dal dr. Alessio Feltri è verosimile allora saremmo estremamente propensi ad intravedere una matrice biologia presente sul Pianeta Rosso.
Insomma, vita! Ne parlano molti adesso della concreta possibilità che ci sia tuttora vita su Marte...
Immagini della regione di Aram Chaos ottenute dalla sonda
Mars Global Surveyor. Credits: NASA/JPL(MSSS
Ci ripromettiamo di tornare ancora su questo argomento, anche perchè non sarà certo un piccolo articolo come questo a mettere fine, o a sfatare, le molteplici
domande che molti Ricercatori ed Appassionati si pongono da sempre...
NOTA D’AGGIORNAMENTO AD AGOSTO 2011 - A prescindere dal fatto che si possano proporre ipotesi, diciamo, alquanto ardite, resta comunque evidente un
dato sul quale c’è ben poco da contestare: l’idea che su Marte vi sia acqua liquida oggi (e non solo nel passato) è stato più volte intuito e quindi anticipato da più
di un Ricercatore Indipendente: il dr. J.P. Skipper, l’ing. Ennio Piccaluga, il dr. Gianni Viola, Marco De Marco, il dr. Alessio Feltri, lo stesso Direttore di questo
Portale e altri... Agli scienziati della NASA, dell’ESA e delle varie Università di tutto il mondo va elargito un ringraziamento per il loro lavoro e per tutto il materiale
disponibile in tutte le forme oggi possibili (sulle riviste Peer Review e su Internet). Grazie a queste preziose informazioni ciascuno di noi ha potuto così esprimere
liberamente il proprio pensiero.