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6 DICEMBRE 2009
Marco De Marco
Credo che sia arrivato il momento finirla con i mezzi termini! La vita su Marte esiste e non è più possibile
tergiversare oltre su questo punto. Se non sono bastati gli sconvolgenti risultati delle sonde Viking 1 e 2 e anni di
ricerche spettroscopiche da terra, questa volta le foto al microscopio riprese dalla sonda Phoenix non lasciano
spazio al dubbio!
A seguito della ricerca da me iniziata sui risultati della sonda Phoenix, atterrata su Marte alla fine di maggio del 2008, esaurita l'analisi delle foto riprese all'esterno
della sonda, iniziai l'analisi delle foto riprese dal microscopio ottico interno; nonostante la sonda fosse anche dotata di un microscopio a scansione elettronica,
purtroppo, la quasi totalità delle immagini che ha prodotto rimangono a tutt'oggi inaccessibili. Prima di parlare dei risultati, è meglio chiarire in partenza il
funzionamento del sistema di ripresa utilizzato dalla Phoenix.
Il campione veniva prodotto utilizzando una fetta circolare di silicone trasparente del diametro di circa 2.5 mm; questa, una volta premuta contro un campione di
suolo e quindi posta in verticale, avrebbe trattenuto solo poco materiale, possibilmente pochi granelli. In questo modo sarebbe risultato possibile analizzare singoli
cristalli, possibilmente osservandone anche la trasparenza, al fine ti poter condurre una completa analisi mineralogica. Un altro supporto consisteva in una superficie
delle stesse dimensioni ma magnetica, con lo scopo di catturare particelle magnetiche trasportate dal vento.
L'ottica era quindi posta orizzontalmente in modo stabile; i campioni venivano fatti sfilare davanti all'ottica subendo ogni sorta di vibrazione con il preciso intento di
provocare la caduta di eventuale materiale sovrabbondante. Detto questo aggiungo che la scala finale delle immagini è di 256 pixels per millimetro; come dire che
hanno usato un'ottica macro con ingrandimento 2:1, alla faccia del microscopio! Non capisco perché mandare su Marte un "coso" con una definizione 8 volte
inferiore al più banale microscopio per ragazzi! Eppure dovrei essere già abituato a vedere la NASA procedere regolarmente con una scarpa e un ciabatta!
Un'ultima chicca: l'illuminazione del campione era garantita da una serie di LED monocromatici nei tre colori fondamentali più l'infrarosso e l'ultravioletto, così da
poter anche comporre immagini a colori; peccato, anche qui, che per passare da un colore all'altro, ci volesse minimo un minuto, ovviamente accompagnato da tutta
una serie di scossoni. Queste premesse sono fondamentali per la successiva interpretazione delle immagini, onde evitare di interpretare banali scivolamenti o
distacchi come qualcosa d'altro.
In questo senso è importante distinguere tra movimento e movimento; ci sono già un certo numero di persone che hanno messo su youtube sequenze in cui è molto
facile osservare distacchi e scivolamenti, per non dire delle presunte variazioni di intensità (cambio di illuminazione). Quindi, sin dall'inizio, ho automaticamente
scartato tutti quei casi in cui era possibile avvalersi delle spiegazioni sopraccitate. La mia ricerca si è diretta verso tutto ciò che manifestasse movimenti riconducibili
ad ATTIVITÀ BIOLOGICA tipo contrazioni, flessioni, estensioni e crescita.
Contrazioni, flessioni, estensioni e crescita sono infatti impossibili da attribuire a qualcosa di inerte, salvo condizioni particolari comunque estranee a questo
contesto. Beninteso, questo è solo un "razionalizzare" una cosa che chiunque sa fare; chiunque ha visto rotolare un sasso senza pensare neanche lontanamente
che potesse essere vivo, così come nessuno ha bisogno del parere di un biologo per stabilire che quella cosa che si agita sul balcone è vistosamente viva!
Ecco perché lo ritengo un "arrampicarsi su gli specchi" il cercare di negare le prove che tra poco vi mostrerò. Ricordo in oltre, per chi volesse ripetere tutta o parte di
questa ricerca, è possibile reperire tutte le foto originali da me usate dal sito della NASA all'indirizzo: http://phoenix.lpl.arizona.edu/imageCategories_lander.php
Le foto pubblicate sono ordinate per SOL che corrisponde al modo NASA di chiamare un giorno marziano; quest'ultimo, durando circa 24 ore e 37 minuti,
corrisponde con buona approssimazione ad un giorno terrestre, con uno scarto di un giorno ogni 42 terrestri (rapporto 41:42). Il suddetto microscopio è entrato in
funzione una settimana circa dopo l' atterraggio della sonda, regalando subito risultati stupefacenti. Analizzando le foto del SOL 9 notai subito, in una delle varie
inquadrature, la presenza di qualcosa che nei preview appariva come un cristallo un po' più grande degli altri o forse qualcosa di liquido!
Trovai quattro scatti simili e decisi di impulso di metterli subito in sequenza animata per analizzare l' oggetto. Appena ebbi sott' occhio il risultato rimasi per qualche
minuto con gli occhi sbarrati; in quel loop da meno di due secondi si vedeva una specie di "vermetto", lungo circa 180 micron, contrarsi ed aprire e chiudere
l'estremità inferiore destra, da cui partivano due protuberanze, morfologicamente simili agli occhi delle lumache, anch' esse in movimento! Certo che trovarsi di
fronte tutto ciò già dal primo set di foto, vi assicuro, è scioccante!
Ma, come se non bastasse, appena sotto, notai un "oggettino" a forma di falciotto che ruotava su sé stesso, di dimensioni inferiori ai 50 micron. Di per sé nulla di
strano se non fosse che, dato il senso di rotazione, avrebbe almeno dovuto rotolare verso l' alto (cosa già difficilmente immaginabile) ed invece non translava affatto!
Vi ricordo che i campioni erano posti "in verticale", quindi qualunque cosa "asciutta" che fosse riuscita a muoversi avrebbe dovuto anche distaccarsi. Credo proprio
che qualunque cosa umida, molliccia e che si contrae, non possa essere altro che un organismo vivente!
Da questo momento smetterò di usare strani sinonimi e mi riferirò ad essi come ad "organismi", anche se il termine corretto sarebbe "microrganismi". Visionando
tutto il materiale disponibile in internet, ho potuto vedere diversi esempi di organismi e tutti di dimensioni inferiori ai due decimi di millimetro! Nelle foto del SOL 17 si
osservano organismi molto piccoli, intorno ai 10 - 12 micron oltre ad una certa abbondanza di acqua liquida! Il SOL 21 è stato il primo esempio
INCONTROVERTIBILE di crescita o comunque estensione: da una specie di cratere si osserva chiaramente un organismo fuoriuscire andando leggermente verso
l'alto! Nelle foto del SOL 25, sul magnete che vi ho descritto prima, si può osservare la crescita di svariate gocce d' acqua.
A questo proposito vorrei fare notare che l' acqua che condensa direttamente dall' atmosfera deve essere perlopiù pura e quindi in quelle condizioni avrebbe dovuto
essere ghiacciata! Si potrebbe obbiettare sul fatto che l'interno della sonda fosse riscaldato, ma, a questo proposito bisogna tenere presente che riscaldando un
qualunque massa d' aria la si allontana dal punto di saturazione dell' acqua, inibendo di fatto ogni condensazione e provocando semmai l' evaporazione di quella già
condensata; tutto il contrario di ciò che si osserva. Questo tipo di osservazioni, a mio avviso, mettono seriamente in discussione la credibilità dei dati climatici
marziani forniti dalla NASA. Per esempio, durante tutto il tempo di vita della PHOENIX la temperatura rilevata non è mai scesa sotto i -90C, quindi non si sono mai
verificate le condizioni necessarie a congelare l'anidride carbonica (CO2), che alla pressione di Marte, ghiaccia sotto i -130C.
Come può la NASA affermare che le nevicate osservate dai due VIKING (atterrati entrambi in zone molto più temperate) fossero di anidride carbonica e non di
acqua? Tornando ai nostri organismi, si osservano interessanti esempi di flessioni articolate in almeno due campioni ripresi il SOL 26, campioni in cui è presente un
vero e proprio strato di suolo invece dei soliti pochi granellini sparsi. I tre organismi, da me individuati, presentano, nei primi due casi una struttura segmentata e
articolata ancorata al terreno, nel terzo caso sembra fuoriuscire da un buco con il tipico aspetto di un nematode; in tutti e tre i casi le dimensioni non eccedevano
poche decine di micron.
Un altro caso degno di nota è il campione ripreso ripetutamente il SOL 31 e il SOL 33. In questo campione si osserva una struttura a cratere nella parte centrale
destra, all' interno della quale si osserva un movimento, ma solo nelle riprese del SOL 31; dato che il movimento osservato non rientra tra i quattro tipi sopra indicati
non ritengo questo dettaglio di per se rilevante. Invece, in basso a sinistra, si osserva quello che a tutti gli effetti sarei portato a ritenere un uovo! Intanto è ovoidale e
trasparente, ruota lentamente e coerentemente in senso antiorario e all' interno si osserva il probabile embrione muoversi. Credo infatti che la rotazione dell'uovo sia
impressa dai movimenti interni compiuti dell'embrione!
Inoltre, da un'analisi attenta della sequenza di entrambe i giorni, è possibile notare una certa quantità di organismi, simili ai nematodi, sparsi un po' ovunque. Nei
SOL successivi, l'attività biologica osservata scende rapidamente fino a al SOL 95, l'ultimo in cui si osserva ancora "qualcosina", poi più nulla. Vi ricordo che le gocce
sul piede della sonda si aprirono tutte a cratere nella notte tra il SOL 96 e il SOL 97 (vedi "Marte: un deserto gelato?"), non credo sia una semplice coincidenza visto
che corrispondeva con l' arrivo dell' autunno.
Sono tutte prove a sostegno della tesi "biologica" che a tuttora è l'unica in grado di spiegare i fenomeni descritti! In particolare i campioni dei SOL 9 e 21 sono
impossibili da ricondurre a fenomeni puramente meccanici, così com' è impossibile pensare che l' organismo con tanto di "bocca" e "antennine" del SOL 9 possa
essere un casuale aggregato di cristalli!
Ma allora cosa aspetta la NASA ad annunciare la scoperta di vita batterica su Marte? Teme forse di dover annullare missioni ormai inutili per le quali sono già state
spese montagne di soldi? O, peggio ancora, vogliono importare segretamente campioni di DNA Marziano sulla Terra, attraverso la missione Mars Sample Return?
SOL 9 (1)
SOL 9 (1)
SOL 9 (2)
SOL 9 (3)
SOL 17 (1)
SOL 17 (2)
SOL 21 (1)
SOL 21 (2)
SOL 25
SOL 26 (1)
SOL 26 (2)
SOL 26 (3)
SOL 26 (4)
SOL 26 (5)
SOL 31 (1)
SOL 31 (2)
SOL 31 (3)
SOL 31 (4)
SOL 33 (1)
SOL 33 (2)