Riprendiamo l'argomento inerente la possibile presenza di acqua liquida in superficie tornando proprio ad Aram Chaos. Avevamo lasciato una questione in sospeso, rammentate? Cercheremo ora di approfondire meglio la faccenda, estremamente affascinante ed importante. 

Qui a sinistra potete vedere una sequenza composta da sei immagini relative alla regione di Aram Chaos, elaborate dal Dr. Joseph P. Skipper. Nessuna preoccupazione: i fotogrammi sono genuini in quanto l'elaborazione effettuata dal Ricercatore americano consiste nella colorizzazione e (limitatamente) enfatizzazione delle aree interessate.

Dunque, il Dr. Skipper ci ha prospettato una possibile presenza d'acqua liquida e noi finora abbiamo ritenuto opportuno accogliere favorevolmente (seppur con il dovuto riserbo) tale ipotesi.

Le implicazioni di questo scenario non sono affatto da prendere alla leggera perch� se davvero c'� acqua liquida dobbiamo rivedere tutte le nostre attuali cognizioni sulla meteorologia e l'atmosfera marziana; se invece ci� che vediamo in questi frames non � acqua liquida dovremmo iniziare ad interrogarci seriamente su cosa stiamo osservando e cosa effettivamente sia quella "roba" scura.

Ammettiamo che sia acqua liquida - Sulla Terra l'acqua permane allo stato liquido perch� l'atmosfera esercita su di essa una pressione. Al livello del mare la pressione atmosferica � pari a 1013 millibar, ideale per conferire all'acqua un intervallo di transizione molto largo che va dai 100� Celsius per l'ebollizione fino a 0� Celsius per il passaggio allo stato solido. Man mano che saliamo di quota la pressione dell'aria diminuisce e l'intervallo di transizione dallo stato gassoso a quello solido si riduce. A oltre 3 km di quota, per esempio, l'acqua bolle a 80�C.

Su Marte le cose stanno molto diversamente. Ammettendo che i dati ufficiali siano corretti, la pressione superficiale al punto dato � di 6 millibar (per l'esattezza 6,1 millibar). Come si comporta l'acqua in condizioni simili? Dal momento che il pianeta � freddo e la pressione sarebbe cos� bassa l'acqua passer� direttamente dallo stato liquido a quello gassoso "saltando" la transizione dello stato liquido.

Esiste tuttavia una particolare situazione che, usando le parole del Dr. Stefano Cavina (Pianeta Marte, pag. 64) potremmo definire "un'incredibile coincidenza": si tratta dello "stato triplo". Quando la temperatura � pari a 0,1�C e la pressione � di 6,1 millibar l'acqua riesce a mantenersi nei suoi tre stati simultaneamente. Tirando due somme l'acqua liquida in superficie non sarebbe praticamente riscontrabile.

Dobbiamo allora seguire il percorso che il Dr. Cavina (sempre nel suo libro) ci propone, prendendo in considerazione quelle zone del pianeta situate sotto il livello dato. Aram Chaos � una di queste regioni: essa scende fino a quasi 3 km rispetto al punto dato.

Che cosa accadrebbe in queste depressioni? Accadrebbe che la pressione atmosferica avrebbe valori leggermente superiori, dell'ordine dei 2-3 millibar in pi�, sufficienti a mantenere l'acqua allo stato liquido (forse) per qualche ora.

Siamo certi che i Lettori pi� perspicaci avranno capito benissimo dove vogliamo arrivare...

Adesso, con calma e pazienza, guardate bene ed attentamente i frames elaborati dal Dr. Skipper (oppure usate gli originali della MGS) e provate a stimare le dimensioni di questi presunti laghetti e fiumiciattoli. Partendo dal presupposto che stiamo osservando da una quota di oltre 300 km, potremmo desumere che gli invasi scuri abbiano lunghezze di svariate centinaia di metri e larghezze variabili entro parecchie decine di metri. Che ne dite?

Applichiamo ora questo semplicissimo ragionamento: a pressioni di circa 8-9 millibar, fino ai probabili 12 millibar del grande bacino di Hellas, quanto sar� esiguo l'intervallo di transizione dell'acqua in funzione delle temperature medie di Marte? E' ovvio: l'intervallo in cui l'acqua permarr� allo stato liquido sar� ugualmente molto stretto.

Eppure questi presunti invasi scuri sembrano piuttosto estesi in rapporto alle rigide condizioni riscontrate su Marte. L'acqua non avr� mai il tempo di accumularsi in tali quantit� perch� congeler� oppure evaporer� tutta rapidamente. Occorre poi capire se quel tipo di terreno sia davvero in grado di mantenere l'acqua in superficie senza che essa venga (ri)assorbita entro breve tempo. Stando a quanto le immagini ci mostrano verrebbe da pensare che quel terreno trattenga bene l'acqua in superficie, ammesso che di acqua si tratti... 

Cos�, facendoci due conti basati sulle premesse finora esaminate dobbiamo ritenere che in Aram Chaos, ci� che ai nostri occhi sembra acqua liquida, potrebbe non esserlo. A meno che....

A meno che la pressione atmosferica di Marte oltrepassi di molto i 6 millibar dichiarati per il punto dato. In questo caso sarebbe, in teoria, possibile che l'acqua disponga di un intervallo di transizione pi� largo per mantenersi allo stato liquido. Problema risolto? Non ancora.

Nemmeno la pressione � del tutto sufficiente a chiarire la questione. E vi sarebbero diverse ragioni al riguardo:

  1. la pressione di Marte, � vero, noi riteniamo essere ben maggiore di quanto dichiarato in via ufficiale, ma  - ovviamente - pur sempre inferiore a quella terrestre (sopratutto in funzione della disomogeneit� degli strati gassosi situati nella parte a contatto col suolo).

  2. L'intervallo di transizione sar� pertanto ugualmente ridotto da non permettere all'acqua di accumularsi in grandi quantit� nella superficie.

  3. Non dobbiamo ignorare la possibile azione del vento solare, dei raggi UV unite alla presumibile scarsit� di ozono nell'atmosfera.

Ci rendiamo perfettamente conto che tutto questo rappresenta un quadro poco "affascinante" e inadatto a stuzzicare le nostre fantasie.

Qualora la pressione atmosferica raggiungesse valori massimi di 90-100 millibar, specialmente nelle zone situate sotto il punto dato, � plausibile che l'acqua bollir� a poco pi� di 50� C. Ma sappiamo pure che le temperature di Marte non superano mai (cos� ci viene comunicato) i 30�C d'estate ed al suolo (nelle aree equatoriali). Vi chiederete allora da dove abbiamo tirato fuori questo presunto valore di 90-100 millibar. Esso arriva dalle rilevazioni astronomiche effettuate da Terra fino alla fine degli anni 50 del secolo scorso (peraltro ritenute attendibili).

Se la pressione dell'aria di Marte arrivasse a toccare i 90-100 millibar al suolo forse potremmo intravedere formazioni d'acqua liquida di modeste dimensioni e di relativamente pi� lunga durata. L'acqua infatti inizia ad evaporare sempre molto prima del suo punto di ebollizione.

Un'altra soluzione sarebbe possibile nel caso l'acqua fosse ricca di sali o di altre sostanze capaci di mantenerne i legami molecolari anche a pressioni bassissime. Su questo punto, in effetti, esiste un discreto consenso tra Ricercatori e Addetti ai Lavori, poich� i dati raccolti lascerebbero spazio a tale ipotesi. Ma se cos� fosse, la nostra domanda - facente da titolo a questo articolo - acquister� ancor pi� valore: nella regione di Aram Chaos c'� veramente acqua oppure si tratta di qualche altro liquido?

La scoperta del dicembre 2006: "C'� acqua abbiamo le prove!" - Nella regione di Aram Chaos c'� veramente acqua oppure si tratta di qualche altro liquido? La risposta a questa intrigante domanda �, ad essere onesti, molto complicata. Non � per cattiva volont�, scetticismo demenziale o negligenza sulla raccolta dati. Il problema � riassumibile in tre semplicissime parole: MANCANZA DI DATI. Quegli stessi dati che ci avrebbero permesso di applicare la medesima metodologia adottata dalla NASA lo scorso anno, allorch� vennero presentate al Pubblico le "prove" circa la presenza di acque superficiali. Rammentate?

Cosa � accaduto nel frattempo, dal 2001 al 2004?

Stando alla "sensazionale" scoperta resa nota al Pubblico a fine 2006, finalmente giunsero le prove certe che l'acqua su Marte poteva sgorgare dal sottosuolo in forma liquida, avendo tra l'altro tempo a sufficienza per scavare qualche canale nel terreno sabbioso. Quello che ci aveva divertito fu il consueto - ed immancabile - "Coro Mediatico" generalizzato, costituito dai mass media radiotelevisivi, cartacei e web, i quali intonarono all'unisono la grande notizia tanto attesa. Noi, d'altro canto, avevamo scelto di non partecipare a tale stucchevole sceneggiata, ma ci eravamo messi - per cos� dire - in "stand-by", aspettando un momento pi� appropriato per riprendere l'argomento. Ed il momento � infine arrivato.

Cosa � accaduto nel frattempo, dal 1999 al 2005?

Come molti Lettori sapranno benissimo, la Mars Global Surveyor aveva un orbita polare (come anche le altre sonde), per cui era in grado di monitorare ad intervalli regolari l'intero pianeta. E quindi le aree di Terra Sirenum  (36,6 � Sud, 161,8� Ovest)  e di Centauri Montes non furono riprese solo ed esclusivamente ad intervalli di anni, bens� di mesi, di settimane e di giorni.

Ragioniamo: Il Personale NASA, per convincerci che le prove consistettero in poche immagini su oltre 240.000 scattate dalla MGS, ne rilasci� qualcuna riguardanti la medesima porzione di terreno ripreso a distanza di anni. Va bene, potrebbe anche andare. Ma, scusate la nostra povera ignoranza, dove sono finite tutte le altre immagini che dovevano mostrare quelle stesse aree di Marte? Per caso non ce ne sono?

Da un punto di vista strettamente scientifico, e non puramente mediatico o scenografico, una prova davvero convincente si dovrebbe/potrebbe concretizzare allorquando la porzione di terreno in causa viene analizzata sulla base di scatti contigui prima e dopo un determinato intervallo di tempo il pi� breve possibile, nella fattispecie ci riferiamo alla striscia visibile nel terreno che, secondo il comunicato NASA, sarebbe, con tutta probabilit�, acqua.

Scientificamente parlando potremmo affermare con ragionevole certezza che quella � davvero acqua (ghiacciata, liquida ecc...) qualora un'eventuale analisi spettrografica, termografica, agli IR o con tecniche radar ecc... ci verrebbe incontro nell'offrire ulteriore supporto. Chiaro? E, ribadiamo, sono indispensabili tutte le immagini immediatamente prima e dopo, le quali mostrino giustamente dei cambiamenti. Dopotutto � la NASA che sostiene la tanto rarefatta atmosfera di Marte, di certo non noi. Quindi, meno aria ci sar� in circolo e tanto pi� rapidi dovrebbero essere i mutamenti dell'acqua, abbastanza rapidi da impedirle di produrre effetti cos� vistosi al suolo... Altrimenti, in accoglimento della nostra tesi, vorrebbe dire che c'� abbastanza aria da permettere all'acqua di aver tempo per fluire, percorrere un tratto di terreno, depositare sali e/o altro materiale, infine evaporare (o ghiacciare).

Questa invece � una delle poche immagini che, perlomeno, meritano pi� considerazione, dato che abbiamo una comparazione di mesi e non di anni.

Sopratutto sembra mostrare che il possibile flusso d'acqua non scava nuovi canali, ma percorre fessure preesistenti. Cosa potrebbe/vorrebbe indicare?

Si potrebbe ipotizzare che l'acqua fuoriesca dal sottosuolo in un modo del tutto simile a quello che si verifica sulla Terra quando in montagna si formano le sorgenti, che poi diverranno torrenti e che poi diverranno fiumi. Con la grande differenza del clima: su Marte l'acqua sgorgante in superficie non avr� abbastanza tempo per mantenersi allo stato liquido, percorrere lunghissimi tratti di suolo ed accumularsi in invasi fluviali lacustri e tanto meno marini. Con tutta probabilit� in futuro potrebbe accadere (com'era nel passato).

Vogliamo farci altri due conti in tasca? Dal nostro punto di vista questa "scoperta" fu senza dubbio un grande spettacolo mediatico, che per� non disprezziamo ingiustamente. Bene o male il Personale NASA si � comportato abbastanza correttamente nel commentare i risultati della "scoperta", e questo ciascuno potr� verificarlo andando a leggersi il materiale pubblicato nel loro sito ufficiale. In altre parole, sebbene tale ricerca non si possa veramente definire obbiettiva, a motivo della carenza di ulteriore documentazione probatoria, abbiamo un esempio discretamente valido di COMPARAZIONE.

Ci� che manca per Aram Chaos - Ed � proprio questo il nocciolo della faccenda. Come facciamo ad essere certi che quanto "scoperto" dalla NASA sia acqua, sulla base di una comparazione tra immagini aventi un divario di anni? Potrebbe essere invece qualsiasi altra cosa, vi pare? Per� almeno un minimo di COMPARAZIONE c'� stata.

Lo stesso criterio avremmo voluto adottarlo per analizzare e COMPARARE il terreno di Aram Chaos fotografato dalla MGS e preso in esame anche dal dr. Skipper. Disponendo di qualche altro fotogramma, scattato in altro momento, si potevano allora valutare seriamente parametri del tipo angolo di illuminazione solare sul terreno, differenze di luminosit� apparente, prospettiva delle ombre, cambiamenti di stato nelle aree scure, cambiamenti nelle aree chiare adiacenti ed "immerse" nelle parti scure... Se non altro si poteva redigere uno studio gi� pi� coerente. Capito?

Purtroppo non abbiamo trovato niente! Non siamo stati in grado di individuare nemmeno un frame risalente ad un periodo precedente o successivo agli scatti rilasciati nel sito dell'MSSS. Cos� qualsiasi studio basato solo su un tipo di immagini rischia di diventare una mera ricerca che dimostrer� sempre tutto ed il contrario di tutto. La NASA ci ha comunicato a fine 2006 una "scoperta" basata su comparazioni, onestamente, discutibili ma, almeno, evidenti. Noi che volevano comparare il terreno di Aram Chaos per fare una ricerca altrettanto degna della loro ci siamo dovuti purtroppo arrendere all'evidenza di una strana ed ingiustificata mancanza di immagini preziose. Non ci sono immagini ne dalla Odyssey, ne dalla Mars Express (ESA) e nemmeno (per ora) dalla Mars Reconnaissance Orbiter. E la cosa pi� raccapricciante � stata quando abbiamo fatto una ricerca mirata sul sito della Odyssey inserendo le relative coordinate comprese tra 2-3 gradi Nord e 337-339 gradi Est (pari ai 20-23 gradi Ovest della MGS): tutto il materiale disponibile (oltre 60 fotogrammi) praticamente ci girava intorno! Sul sito ESA abbiamo trovato alcune immagini tra cui la consueta ricostruzione 3d, ma niente di particolareggiato.

Alcune considerazioni - Dovremmo gettare la spugna e lasciare che siano sempre le Istituzioni Ufficiali a servirci "la minestra" e costringerci a mangiarla senza nemmeno un minimo di occhio critico? Non irriverenza e disprezzo, ma solo occhio critico. Ebbene, ci sarebbe un altro mezzo o modo per tentare un'analisi comparativa, anche se rimarr� comunque sommaria e incerta? Forse s�.

  1. Aram Chaos non � il solo luogo in cui si riscontrano simili aree scure dall'aspetto fluviale o lacustre.

  2. Di terreni particolarmente inscuriti da svariate tipologie di minerali o altri composti (?) ne troverete a bizzeffe. Basterebbe gi� prendere in esame la Valle Marineris, senza andare troppo lontano.

  3. In virt� di quanto premesso nei precedenti due punti, faremmo bene a domandarci se i terreni e le aree scure costituiscano un eccezione o piuttosto siano una regola e, quindi, qualcosa di abbondante su Marte.

  4. A questo punto dovremmo valutare seriamente il fatto che non sono soltanto i terreni ricchi di ossido di ferro a caratterizzare la superficie marziana. Se la dominante cromatica rosso-arancione fu causata della massiccia presenza di ossigeno fissatosi al suolo (l'antica atmosfera di Marte), cosa rende particolarmente scure altre porzioni di terreno? Che cos'� che crea quelle chiazze tanto simili ad invasi acquiferi, anzi, a bacini contenenti un qualche tipo di liquido scuro?

Non sono delle buone ed affascinanti premesse queste? Che ne pensate? Ed ora vi proponiamo un confronto grazie al quale balzer� subito all'occhio l'evidenza di come talvolta il "niente" fa notizia, mentre le cose veramente degne di fare notizia rimangono - chiss� perch� - nel silenzio quasi pi� assoluto:    

La nostra riflessione � la seguente: confrontando l'immagine elaborata dal dr. Skipper con quella presentata dalla NASA, quale delle due mostra, semplicemente  e all'apparenza, la presenza di acqua? Provate a rispondere. Facciamo un altro ragionamento: cosa avremmo pensato se la NASA ci avesse mostrato le immagini evidenziando i pattern strutturali sul bordo del cratere anzich� la macchia accanto alla freccia? Forse dell'acqua non ci sarebbe passata nemmeno per l'anticamera del cervello... E se Skipper si fosse concentrato sulle strutture pseudo tubolari avremmo, anche in questo caso, pensato all'acqua? Capite perch� occorre sempre mantenere un minimo di occhio critico?

Quando l'acqua congela essa diventa solida, dall'aspetto traslucido e di colore grigio-biancastro. L'immagine qui accanto l'abbiamo colorizzata per coerenza verso il presumibile terreno ossidato.... ma quello che possiamo ben vedere sembra in effetti un enorme lastrone di ghiaccio d'acqua. (Abbiamo colorizzato pure l'immagine sopra a destra).

Osservate attentamente un particolare: in entrambi i casi ci� che pu� sembrare all'apparenza acqua ghiacciata non contraddice la natura effettiva dell'acqua ghiacciata! Nel fotogramma di Aram Chaos accade invece un fatto ben diverso: abbiamo delle grandi chiazze scure. Ma l'acqua ghiacciata non � di colore scuro.

Siamo al punto di partenza? Se fosse stata acqua liquida avrebbe dovuto in parte riflettere il chiarore del cielo di Marte (indipendentemente dal colore del cielo, blu o rosa che poteva essere al momento dello scatto).

Ne volete una prova indiretta?

L'ESA ci onora inviandoci in gran quantit� le email che ci tengono aggiornati sulle proprie attivit� svolte. Tra le numerose spiccano quelle dedicate all'osservazione satellitare del Pianeta Terra. Questa che vedete risale al 30 agosto 2007 ed � relativa ai disastri che la Grecia ha recentemente subito, causa gli incendi boschivi. Un evento doloroso (60 morti) e vergognoso!

Dunque, stavamo ragionando sul fatto che il mare (acqua liquida) riflette in parte la luce diffusa del cielo. Lo vedete? Nella versione originale a colori non ci sono dubbi: il mare appare con tonalit� di blu.

Adesso osservate bene la versione in B/N che abbiamo realizzato: il mare appare indiscutibilmente con tonalit� di grigio. Non appare nero o estremamente scuro, ma grigio. L'acqua liquida si comporta parzialmente da specchio e riflette la dominante cromatica del cielo.

A questo punto ci sembrerebbe davvero superfluo produrre un elaborato con tonalit� cromatica simile alle immagini del dr. Skipper... il risultato sarebbe il medesimo: otterremo un mare sempre grigio misto alla dominante giallognola. Oltretutto, non disponendo di fotogrammi a colori naturali e veri della superficie di Aram Chaos, non abbiamo idea di come effettivamente dovrebbe apparire il "lago". ma la nostra impressione � che, comunque, sar� sempre  e sostanzialmente nero.

E cos� anche la comparazione con immagini di certa provenienza terrestre e mostranti la reale apparenza dell'acqua liquida ci hanno offerto un ulteriore indizio a conferma che quegli invasi scuri di Aram Chaos non sono pieni d'acqua ma (forse) da qualche altro liquido o qualcosa del genere.

E allora cosa potrebbe essere quella "sostanza" dall'aspetto quasi nero e dall'apparente consistenza di un liquido?

Immagini: Credits ESA

Skipper diceva che le strutture pseudo tubolari si "immergono" in quella sostanza (che lui dice essere acqua). E in questo potrebbe avere ragione. Notate per� che il terreno immediatamente adiacente sembra invece "inzuppato" di quella sostanza scura. E quindi, per ovvia deduzione, non dovrebbe corrispondere ad acqua, e quel terreno "inzuppato" non dovrebbe essere (almeno in linea teorica) fango d'acqua.

Anche questi due estratti del frame R2200155-9 ce ne danno ulteriore indizio. Skipper sostiene che quella � acqua poco profonda nella quale si possono intravedere i fondali. Se invece osservate attentamente si comprende fin troppo bene che non si tratta di fondali, ma di terreno ancora una volta "inzuppato" dalla medesima sostanza scura la quale, nell'altro fotogramma, appare estesa in superficie. Quelle che sembrano fondali sono le ombre proiettate dal medesimo terreno.

Ma allora di che si tratta?

In questo articolo abbiamo messo in chiaro tutta una serie di premesse, peraltro abbastanza ragionevoli, sufficientemente esplicite per stabilire che l'acqua superficiale di Marte non pu� permanere che per un periodo relativamente breve (ovviamente non cos� breve come asseriscono le Fonti Ufficiali). Abbiamo stabilito che solo in presenza di elementi disciolti in essa, l'acqua riuscirebbe a rimanere liquida per periodi pi� lunghi. Ed abbiamo fatto, al meglio delle nostre possibilit�, alcune comparazioni.

Andando per eliminazione, ed escludendo tutte le possibilit� e le impossibilit�, rimangono ben poche soluzioni al dilemma. Quella sostanza scura visibile nelle immagini di Aram Chaos dovrebbe o potrebbe essere un composto viscoso, diciamo denso, molto affine ai nostri idrocarburi. Nella fattispecie esiste una possibilit� che stiamo osservando un esteso affioramento di idrocarburi, probabilmente di petrolio.

AGGIORNAMENTO - L'articolo in questione risale all'anno 2007. Cosa � cambiato nella nostra concezione dell'ambiente marziano in questi tre anni? A tal proposito vi suggeriamo la lettura del libro "CONTROVERSIE SPAZIALI". Ci� nonostante, brevemente, possiamo affermare quanto segue: 1) la possibilit� che su Marte vi sia acqua liquida � da noi ampiamente supportata. 2) Ribadiamo per� che attualmente su Marte crediamo non vi siano condizioni tali da permettere all'acqua di accumularsi in vasti bacini. 3) Poich� lo spessore dell'atmosfera marziana � minore rispetto a quello della Terra riteniamo che non vi siano le condizioni ideali per lo stabilirsi di un ciclo dell'acqua analogo a quello terrestre. Il problema, in conclusione, non � tanto legato al possibilismo, ma a fattori strettamente "fisiologici" dell'ambiente marziano. Anche nella migliore delle nostre ipotesi non potremmo di certo spingerci oltre certi limiti, rischiando di offrire ai nostri Lettori informazioni fuorvianti solo per il gusto di compiacere determinate teorie forse un po' troppo fantasiose e poco realistiche. 

...CONTINUA...

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