16 febbraio 2007 |
GIOCHI DI LUCE
del dr. Paolo C. Fienga e Lunar Explorer Italia
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E' difficile dire con certezza se
quello che si vede in questo frame costituisce la – triste – evidenza di
una qualche manipolazione NASA
oppure se abbiamo davvero individuato alcuni rilievi che SEMBRANO essere
crateri ma che, in realtà, ne sono l'esatto opposto (e che quindi,
proprio per questo motivo, ci ricordano le "Cupole Lunari" di
Hoaglandiana memoria).
L’unico dato sicuro è che siamo davanti ad un’immagine di grande
interesse e quindi, prima di partorire spiegazioni razionali od
esotiche, occorre esaminarla con attenzione.
Innanzitutto un piccolo pro-memoria per orientarci meglio sulla
interpretazione di alcuni rilievi controversi: il Prof.
Richard Hoagland, qualche anno
fa (forse eravamo alla metà degli Anni ’90), osservando alcune immagini
orbitali della superficie lunare – frames per lo più Apollo – ritenne (e
ritiene ancora) di aver individuato, confusi fra migliaia e migliaia di
(autentici) crateri, anche i resti di immense Cupole di Cristallo le
quali, evidentemente, erano destinate ad ospitare e proteggere qualcosa.
Oltre alla Scuola di
Hoagland,
tantissimi altri Ricercatori si sono schierati, nel tempo, in favore di
questa ipotesi (esotica ma, a nostro parere, non totalmente assurda).
Altri Studiosi invece, come quelli del
Gruppo Lunexit, ritengono che queste "Cupole" non esistano e che
quanto visto nei frames lunari controversi fosse solo il risultato,
splendido ma ingannevole, di un particolare effetto ottico che si
manifesta SOLO su alcuni crateri ed a DETERMINATE condizioni (il
cosiddetto "Effetto Bolla").
Questo Effetto Bolla,
secondo noi, si manifesta quando i crateri:
1) sono di forma sostanzialmente rotonda e regolare;
2) vengono ripresi da notevoli distanze (diciamo oltre i 250 Km di
altitudine);
3) si trovano a ridosso o direttamente sulla perpendicolare della Sonda
che li riprende;
4) sono abbondantemente inondati dalla luce del Sole il quale, rispetto
all'orizzonte locale, si trova in prossimità dello Zenith o, comunque,
ad un'elevazione pari o superiore ai 70°
OPPURE, alternativamente
5) si trovano (relativamente) lontani dalla perpendicolare della Sonda
che li riprende e
6) sono illuminati da luce radente la quale ne esalta i bordi.
Al sussistere di TUTTE le prime 4 condizioni – oppure al sussistere
delle condizioni 1), 2), 5) e 6) – l’immagine orbitale di un cratere
genera un'illusione ottica in virtù della quale il rilievo concavo (ergo
il cratere stesso), viene ad appare convesso (e cioè assume le sembianze
di una cupola).
La luminescenza dei bordi del
cratere e della sua porzione centrale (il fondo) – la quale concorre
nel determinare questa illusione, potrebbe aver trovato la sua
origine nei fenomeni di vetrificazione che interessano la quasi
intera popolazione dei crateri da impatto di medio-grandi
dimensioni.
Inoltre, anche attraverso studi effettuati “a tavolino” (studi
riusciti grazie al progredire delle tecniche di analisi digitale dei
frames from space) siamo riusciti, diremmo per la quasi totalità dei
casi controversi, a dimostrare in maniera alquanto convincente che,
sulla Luna, esistono crateri tondi e, in molti casi, anche alquanto
luminosi (per i motivi anzidetti), ma che NON esistono “Cupole di
Cristallo” (in rovina o quasi).
O, se esistono, ancora non sono state inequivocabilmente
identificate e riprese.
Tutto chiarito e tutto finito quindi?
Naturalmente no: svariati Ricercatori e Scrittori di recente
generazione, infatti, guardando le immagini orbitali di Marte (e, in
particolare, di alcuni suoi pseudo-crateri nonché di altre aree
fortemente accidentate e caratterizzate dalla presenza di
particolarissimi rilievi ufficialmente conosciuti come “ripples” - o
“dune rigide”), hanno riproposto, in buona sostanza, lo stesso
Modello interpretativo che Hoagland
aveva creato per le sue "Cupole Lunari" individuando nei crateri e
nelle dune ad albedo elevata, rispettivamente, ora delle “Strutture
Cupolari” (o “Cupole Marziane”) ed ora delle “Tubazioni”.
Il frame che stiamo esaminando adesso ci parla delle “Strutture
Cupolari” (mentre per le “tubazioni” se ne parlerà allorché
presenteremo una piccola analisi dei frames che riprendono le
cosiddette “dune scintillanti” di Thaumasia).
Gli occhi e le aspettative ingannano, ma la direzione di provenienza
della luce – anche in un frame orbitale – no.
Gli Indicatori
di Provenienza della Luce (I.P.L.) sono, come sapete - in
tema di interpretazione della fotografia spaziale (e non solo) -
almeno 2:
1) le aree "bianche" o "tendenzialmente bianche" (ossìa "saturate",
poichè esposte direttamente al Sole, ergo più brillanti e quindi
sovente sovra-esposte) e
2) le aree "nere" o "tendenzialmente nere" (ossìa scure e
sotto-esposte, poichè in ombra parziale o totale e quindi non
colpite – se non in porzione minimale, dalla luce del Sole).
Nell'immagine iniziale abbiamo isolato ed inserito, in basso a Sx
del context frame, due dettagli i quali, mostrandoci senza ombra di
equivoco che la porzione di frame “satura” (ergo esposta al Sole)
una volta appare al “Nord Convenzionale” del frame, ed un'altra al
“Sud Convenzionale” del medesimo, dimostrano con enorme chiarezza
che, sulla Regione ripresa:
1) o brillano due Soli (o un Sole ed un "qualcosa d'altro", che però
emana una luce paragonabile a quella del Sole) o
2) alcuni rilievi, che pure ci appaiono (APPAIONO!) convessi, sono
in realtà concavi (e/o vice-versa).
I rilievi concavi, come ovvio,
sono i crateri; quelli convessi, invece potrebbero essere delle
colline le cui forme, effettivamente, richiamano alla mente qualcosa
di simile a delle cupole viste dall’alto.
Cosa dedurre da tutto questo?
Ebbene, deve essere il Lettore a giudicare (una volta studiato il
materiale disponibile), ma attenzione: noi non stiamo nè dicendo nè
implicando, attraverso questa (comunque approssimativa e semplicistica)
analisi, che sulla Luna non ci sono “Cupole di Cristallo” mentre su
Marte...forse si!
Noi stiamo solo dicendo che, in questo frame, l'analisi dei rilievi e,
in particolare, degli I.P.L., ci
ha mostrato delle possibili incongruenze e, di conseguenza, ci
suggerisce la rivalutazione di scenari alternativi a quelli
tradizionali.
Rilievi anomali, quindi, ma comunque (e non necessariamente) delle
“Cupole di Cristallo”.
Immagine alla mano, quello che possiamo ragionevolmente dedurre è che,
ancora una volta, NON TUTTO CIO’ CHE (in un frame orbitale) APPARE
AGEVOLE DA IDENTIFICARE, POI SI DIMOSTRA EFFETTIVAMENTE TALE.
Insomma: non tutto ciò che SEMBRA ESSERE
QUALCOSA, POI E’ REALMENTE
QUEL QUALCOSA.
Ed è questo (in parte) il “trucco” (tanto caro agli Eso-Archeologi di
Nuova Generazione, Italiani e non): in assenza di una prova provata,
quello che la Vista e la nostra attitudine ci suggeriscono (per quanto
ragionevole o strambo possa essere e/od apparire), di regola, viene
interpretato come una Possibile Verità.
Stressando il concetto, quindi, non dobbiamo meravigliarci troppo se,
analizzando i frames Marziani, qualcuno vede una “Faccia” e delle
“Piramidi”, qualcun altro vede
“Ziqqurat” e “Mega-Banners”
(come quelli recentemente intravisti nella Regione Marziana di Juventae
Chasma), ed altri ancora vedono delle semplici Meraviglie (leggi:
rilievi bizzarri ed) Inesplicabili!
Ognuno di noi, in fondo, guardando le forme scolpite dalle nuvole mentre
si inseguono...Vede quello che vuole.
Adesso osservate Voi stessi i dettagli che Vi proponiamo (ma ce ne sono
anche altri, molto suggestivi, che potete estrapolare direttamente dal
context frame, se lo elaborerete con calma) e quindi provate a decidere
QUALI RILIEVI sono crateri, e quali sono collinette rotondeggianti e
levigate (e dunque di apparenza “cupolare”).
E se alla fine arriverete a pensare che alcuni rilievi sono
effettivamente delle “Cupole”...Non c'è problema: potreste anche avere
ragione!
Nessun essere umano, ad oggi, “possiede” la Verità...
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