Articoli tratti da La Repubblica.it

Il lancio della navetta era slittato per l'uragano Alex La missione, lunga 91 milioni di chilometri, durerà 7 anni

Nasa, partito Messenger Destinazione Mercurio

Il lancio della sonda

ROMA - Dopo un rinvio di 24 ore causato dalle cattive condizioni del tempo, è stata lanciata in orbita la sonda Messenger, destinazione Mercurio. La navicella ha lasciato la base di Cape Canaveral, in Florida, alle 8,16 ora italiana, a bordo di un razzo Delta II per una missione prevista di sette anni. Si tratta della prima missione che, se avrà successo, permetterà l'esplorazione di Mercurio. Il lancio della sonda Messenger era previsto per ieri ma la Nasa l'aveva bloccato a causa dell'arrivo di Alex, una tempesta tropicale che ha colpito la zona. Messenger effettuerà un viaggio di 91 milioni di chilometri che durerà sette anni.
A 30 anni dall'ultima missione 'Mariner 10' la Nasa ha così ripreso l'esplorazione del pianeta più misterioso. Messenger raggiungerà Mercurio nel 2008, ma entrerà nell'orbita del pianeta solo nel marzo del 2011. Gli scienziati non escludono che, grazie proprio alle temperature estreme che si registrano su Mercurio, ci possano anche essere distese di ghiaccio nei crateri ai suoi poli, cioè nelle parti che rimangono costantemente in ombra e dove si calcola che la temperatura resti permanentemente a -108 gradi Celsius.

"Questa è un'ambiziosa missione esplorativa. Capire come si è formato e come è evoluto Mercurio è essenziale per la comprensione di altri pianeti con superficie solida o rocciosa, come Venere, Marte e la stessa Terra", ha affermato il direttore dello Sse, Orlando Figueroa.
Il Mariner 10 aveva sorvolato Mercurio per tre volte ma era riuscito a fotografare solo il 45 per cento della superficie del pianeta, lasciando molte domande senza risposta. "Ora" ha aggiunto Figueroa "30 anni dopo, i progressi tecnologici, il design e i materiali che usiamo per la missione ci consentono di ritornare con una missione attrezzata", con spettrometri a colori in grado di bombardare la superficie del pianeta con raggi gamma, raggi X, neutroni e laser.
Il Messenger avrà uno speciale scudo di ceramica che lo proteggerà dalle alte temperature e che sarà costantemente orientato sul Sole per fotografare l'intero pianeta e fornire dati sulla sua storia geologica, la natura della sua atmosfera e della sua magnetosfera.

(3 agosto 2004) Fine articolo


Alla scoperta di Mercurio pianeta più vicino al Sole

ROMA - La navicella spaziale della Nasa Messenger lanciata in orbita è pronta per svelare i misteri di Mercurio. Ecco la storia e le caratteristiche finora conosciute del pianeta più vicino al Sole. Nell'antica mitologia romana era considerato il Dio dei commerci dei viaggi e dei ladri. Mentre gli antichi greci utilizzavano due nomi per riferirsi allo stesso oggetto celeste: Apollo, come stella del mattino, e Ermete, come stella della sera. (Nota di Pianeta Marte.net: Apollo era una divinità solare ma non era riferito a Mercurio). Mercurio è il pianeta del sistema solare che possiede il moto di rivoluzione più rapido attraverso il cielo.

A volte è visibile con un binocolo. Mercurio è il pianeta più interno del sistema solare ed è il più piccolo dei pianeti rocciosi. E' spesso visibile con un binocolo, o anche ad occhio nudo, tuttavia è sempre molto vicino al Sole, per cui riesce difficile scorgerlo nella luce del crepuscolo. Con un telescopio è possibile osservare le fasi di Mercurio, come quelle della Luna. Il pianeta è noto almeno dall'epoca dei Sumeri. La prima ad "avvicinare" Mercurio è stata la sonda Mariner 10 nel 1973 e nel 1974, rilevando la mappatura del 45% della sua superficie.

La sua carta d'identità astronomica. La massa di Mercurio è di 330 miliardi di miliardi di tonnellate e il suo diametro è pari a 4.880 km, il suo volume è 18 volte inferiore a quello terrestre ed ha una densità pari a 5,43 g/cm3 e non possiede satelliti. La sua distanza media dal Sole è di circa 58 milioni di km, mentre la distanza all'afelio è di 69,8 milioni di km e quella al perielio di quasi 46 milioni di km.
L'orbita è dunque altamente eccentrica, mentre il suo piano orbitale è inclinato di 7 gradi sull'eclittica ed il suo asse di rotazione è perpendicolare al piano orbitale stesso. Mercurio ruota attorno al Sole con un periodo molto più breve rispetto agli altri pianeti: circa 88 giorni. Il suo moto di rotazione è invece molto lento: esso impiega 58,6 giorni terrestri per compiere un giro su se stesso.

La sua superficie costella di crateri. La superficie di Mercurio è costellata di crateri ed enormi scarpate, alcune delle quali lunghe centinaia di chilometri e profonde anche tre. Il suo aspetto ricorda quello della Luna, con i suoi crateri e bacini, la superficie rugosa ricoperta di polvere e l'assenza di atmosfera. I crateri si sono formati per l'impatto di meteoriti sulla superficie del pianeta, in epoche molto remote. I più piccoli hanno un diametro di 10 km, mentre quelli più grandi superano i 200 km e prendono il nome di bacini.
Il bacino più grande è il Mare Caloris, del diametro di 1.300 km.

Corrugamenti e faglie. La superficie di Mercurio presenta infine dei corrugamenti e delle faglie che attraversano il bordo dei crateri e queste ultime sono state probabilmente provocate dalla contrazione della crosta. Non è stata rivelata attività vulcanica recente sul pianeta. Mercurio è privo di atmosfera, l'unico gas presente, estremamente tenue, è quello che affluisce sul pianeta a causa del vento solare. La pressione di questo gas, misurata dalla sonda Mariner 10 è meno di un millesimo di miliardesimo di atmosfera. La vicinanza del pianeta al Sole fa sì che la sua temperatura sia molto alta durante il periodo di insolazione e pari a 450 gradi centigradi, mentre sull'altra faccia, quella non esposta al Sole, la temperatura raggiunge invece i -180 gradi.

Forte escursione termica.
La forte escursione termica è dovuta alla mancanza di atmosfera. Il nucleo ferroso è circondato da un mantello di silicati e da una crosta simili a quelli terrestri, dello spessore complessivo di circa 500-600 Km. Un nucleo di questo tipo spiegherebbe anche il campo magnetico di Mercurio, che possiede un'intensità pari all'1% di quello terrestre. Il campo magnetico di un pianeta viene infatti prodotto per effetto dinamo, cioè per la rotazione del pianeta stesso attorno ad un nucleo ferroso fluido.

(3 agosto 2004) Fine articolo


Per chi volesse seguire la missione Messenger potrà collegarsi direttamente al sito NASA qui linkato


Qui possiamo visionare il programma della missione Messenger nelle sue tappe fondamentali, come la NASA indica:

3 agosto   2004 -- Lancio del vettore con la sonda.
Agosto      2005 -- Flyby con la Terra
Ottobre      2006 -- Primo flyby con Venere
Giugno      2007 -- Secondo flyby con Venere
Gennaio    2008 -- Primo flyby con Mercurio
Ottobre      2008 -- Secondo flyby con Mercurio
Settembre 2009 -- Terzo flyby con Mercurio
Marzo         2011 -- Inserimento definitivo nell'orbita si Mercurio

Analogamente a Venus Express sorge anche qui una domanda legata alla scelta della rotta stabilita per raggiungere Mercurio. Come mai ci vogliono 7 anni per percorrere "solo" 91 milioni di km? Inoltre: poichè Mercurio, analogamente a Venere e Marte, transita periodicamente "vicino" alla Terra, non sarebbe stato meglio dirigere la sonda su un tracciato diretto, facendole impiegare così "pochissimo" tempo (mesi probabilmente)? Eppure la NASA (come l'ESA) ha optato, può darsi con buoni motivi, per un percorso decisamente più lungo. Forse questa scelta avrà ridotto certi costi sul veicolo spaziale, sulla quantità di combustibile necessari o altro ma, inevitabilmente, ci sono poi i costi per il mantenimento del controllo missione da Terra. Da ciò ne possiamo trarre due conclusioni:

  1. percorso breve e diretto = (forse) maggiori costi sul veicolo spaziale, ma (certamente) minori probabilità di imprevisti durante il tragitto.     

  2. percorso lungo e ricco di flyby = (probabilmente) minori costi del veicolo spaziale, più leggero e piccolo, ma (purtroppo) maggiori probabilità di imprevisti durante il percorso.

Cosa dice la NASA sulla scelta di questo percorso orbitale? Lasciamo il giudizio ai Lettori fornendo questo link: Messenger NASA.


Anche l'esplorazione di Mercurio riveste un'importanza davvero fondamentale, non solo per gli scienziati che cercano ulteriori elementi di conferma a favore dei modelli "tradizionali" sull'origine del sistema solare, ma anche per molti Ricercatori Indipendenti come noi (Pianeta Marte.net). Premettiamo tuttavia che il "misterioso" Mercurio non è più misterioso di quanto lo sia Venere o Plutone (oppure Marte...). Certamente ci sono molti aspetti di questo pianeta che devono essere chiariti ma, fortunatamente, essendo Mercurio abbastanza vicino, lo abbiamo potuto osservare attraverso potenti strumenti visivi (persino col il telescopio spaziale Hubble) e, almeno, con una sonda spaziale.

Le domande che potremmo porre sono anche qui decisamente intriganti e affascinanti: anche Mercurio ha 4,5 miliardi di anni? è sorprendente ad esempio, come un pianeta più piccolo di Marte (ma più grande della Luna), possegga un campo magnetico residuo. Come è possibile che un pianeta più piccolo di Marte, e più grande della Luna, abbia la stessa densità della Terra, la massa quasi 20 volte inferiore a quella terrestre e la gravità quasi uguale a Marte? Come può un pianeta più piccolo di Marte possedere un nucleo così grande tanto da costituire quasi l'80% della sua totalità? E che dire delle faglie e dei corrugamenti di superficie? Mercurio ha subito una compressione oppure una decompressione e poi una leggera compressione?

In sostanza Mercurio sembra quasi un nucleo planetario praticamente privo di mantello e crosta (a dire il vero ha uno strato esterno che lo ricopre come se fosse una specie di crosta). Il campo magnetico bipolare di Mercurio dovrebbe comunque esaurirsi dato che la sua rotazione è assai lenta e non v'è un "motore elettrodinamico" analogo a quello che sulla Terra genera il nostro campo magnetico. Ed è curioso notare come Marte, sebbene ruoti su se stesso in 24 ore circa (tanto quanto la Terra), sia sostanzialmente privo di campo magnetico globale.

La missione Messenger sarà anch'essa fonte di appassionante indagine scientifica e ci auguriamo che possa procedere nel migliore dei modi. Ovviamente dobbiamo attendere pazientemente almeno fino al primo passaggio ravvicinato con Mercurio che avverrà nel 2008...

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