8 GIUGNO 2011 -
Nel corso degli ultimi decenni, caratterizzati dalla
comunque straordinaria esplorazione automatizzata del Sistema
Solare, abbiamo avuto modo di
constatare come le date per lo sbarco dell'uomo su Marte
abbiano subito rinvii impressionanti, passando
da un troppo ottimistico 2010 a un improbabile 2015 -
peraltro ormai imminente - fino ad arrivare ad un prudente quanto
incerto 2030, se non addirittura al 2040 (c'è chi vede la cosa
ulteriormente posticipata). Piaccia o meno, questi sono i fatti.
Inevitabili ovviamente, gli effetti mediatici di
questa situazione alquanto imbarazzante e duratura non hanno certo tardato a
farsi sentire. Infatti, tanto sul web quanto sulla carta stampata,
abbondano un gran numero di teorie generalmente di matrice
cospirazionista le quali vedono in questi vistosi rinvii la prova
che starebbe accadendo qualcosa di grosso "dietro le quinte";
qualcosa che non è prescindibile al Pubblico, ma esclusivo dominio solo di
alcuni governi particolarmente coinvolti nell'Esplorazione Spaziale.
Cerchiamo allora di ragione su questa spinosa pagina di storia
contemporanea facendo appello al senso logico che speriamo sia
ampiamente posseduto dai nostri Lettori (e da tutti insomma...).
Punto Primo:
abbiamo detto che il costante
ritardo e rinvio dell'esplorazione umana di Marte è magistralmente
palese sotto gli occhi di tutti. Non c'è proprio niente da
nascondere. E' un dato di fatto.
Punto Secondo:
questa realtà comporta
delle conseguenze, ovvero deve essere giustificata in termini
plausibili e accettabili. Inventare delle scuse servirebbe solo ad
alimentare ulteriormente il mercato delle cospirazioni.
Punto Terzo:
davanti alle responsabilità non ci
si può andare a nascondere a tempo indefinito. D'altro canto, se eventuali
giustificazioni dubbie potrebbero risultare utili in quegli ambienti
particolarmente coinvolti, tanto da
permettere al mercato delle cospirazioni di inspessire ulteriormente il muro
dell'evanescenza, ebbene anche questo modo di agire non potrà di
sicuro durare in eterno.
E' abbastanza chiaro il concetto?
Pertanto... Una Causa c'è! Anzi, probabilmente vi
sono più fattori concatenati fra loro!
L'esplorazione spaziale
costa molto
e l'attuale
instabilità del sistema economico mondiale
inevitabilmente
non fa altro che appesantire il tutto. Così, per ovviare a tale situazione (frutto
naturalmente della stupidità umana) occorrono oggi più che mai
soluzioni capaci di scavalcare gli ostacoli causati dai
costi, dalla diffidenza di politici e industriali frustrati, e dal
timore del futuro. In altre parole ottenere tecnologie low cost però
ugualmente avanzate.
Bisogna ammettere che un tal modo di ragionare potrebbe nascondere
qualche amara insidia: se ad esempio ci fosse
la possibilità di
massimizzare il profitto a discapito
dell'effettiva spesa per la realizzazione di simili tecnologie
chi
se la sentirebbe in tutta onestà di imbarcarsi in una nave spaziale
costruita sulla base di questa etica? Chi garantirebbe l'assoluta
qualità e la stabilità dei componenti elettronici, degli hardware e
dei software impiegati per governare un'astronave diretta verso
Marte? Chi garantirebbe la sicurezza delle leghe metalliche, dei
boccaporti del veicolo, delle navette di discesa, dei rover di
superficie, delle bombole d'aria, dei cibi, delle medicine eccetera?
Lo squallore è lampante! 40 anni fa, al tempo del
Programma Spaziale Apollo, con tecnologie e mezzi "preistorici",
siamo andati e tornati dalla Luna con uomini parecchie volte. Oggi
con la nostra tecnologia e con un potenziale assolutamente superiori
rispetto agli inizi degli anni 70 del secolo scorso sappiamo solo
fare "giro giro tondo" attorno alla Terra. E il peggio è che
pretendiamo di autogiustificare tutto questo con scuse pietose.
Quindi, come possiamo illuderci di veder cessare le voci delle
cospirazioni a go-go? Ce le teniamo come figuraccia sulla
figuraccia!
Forse una causa l'abbiamo
individuata: l'avidità umana!
A
centro immagine possiamo constatare la sonda spaziale "Curiosity"
messa a confronto con un rover MER (Spirit e Opportunity) e il
piccolo Sojourner di Mars Pathfinder. Le altre immagini di contorno
ci mostrano alcune fasi della costruzione del veicolo "Curiosity",
uno schema e una ricostruzione dell'atterraggio (l quale si svolgerà
in modo diverso rispetto alle precedenti missioni con modulo di
esplorazione di superficie). |
E poi ci sono i frutti di tale avidità
i quali,
sommati purtroppo al
caso, a circostanze
talvolta imprevedibili e ad un certo grado di
ignoranza
tecnico-scientifica, sono alla fonte di
tanti
fallimenti, alcuni dei quali con vittime. L'Apollo 1 nel 1967,
il Challenger nel 1986 ed il Columbia "solamente" pochi anni fa ne
costituiscono dei dolorosi esempi. I fallimenti nel loro complesso hanno sensibilmente
aggravato il ritardo nell'avanzamento dello sviluppo del programma
di esplorazione umana di Marte, includendo anche i numerosi fiaschi
relativi a sonde spaziali andate perse o distrutte.
Ci sono inoltre tanti, troppi interessi
divergenti e contrapposti. Tanti,
troppi
dibattiti
sull'andare avanti o restare fermi. Tanti, troppi
ostacoli
legati a chi vorrebbe
favorire una certa lobby industriale
a discapito di altre. Ed anche questo concorre a sdrenare un settore
già di per se assurdamente in balia delle burrascose maree del
pensiero umano.
Quindi non c'è necessità di evocare scenari
misteriosi a sfondo espolitico e occulti accordi con gli alieni. Al
contrario, qui ci sono solo dei bei
guazzabugli nostrani progrediti di male in peggio anno dopo anno.
E dai quali praticamente non ce ne sappiamo più raccapezzare!
Chissà... forse, tutto sommato, conviene nascondersi dietro ai complotti
piuttosto che ammettere di essere dei "fenomeni da baraccone".
Ed ecco un'altra probabile causa:
le lotte a sfondo di interessi politici ed
industriali!
Schema a blocchi
della sonda MSL "Curiosity". Una delle caratteristiche
salienti di "Curiosity" sarà quella di poter studiare i campioni di
suolo marziano frantumandoli in modo da poterne analizzare
l'interno. Forse capiremo meglio se molte delle pietre marziane sono
davvero pietre o sedimenti biologici. |
QUALCOSA STA
CAMBIANDO? ERA ORA!
Lasciamo stare la parte - purtroppo - squallida della storia
dell'Esplorazione Spaziale e addentriamoci invece in quella che, a
nostro modesto (o immodesto) avviso, potrebbe costituire la vera
Causa Major dei rinvii ad oltranza a proposito di Marte (e forse
anche della Luna). Due
semplici parole:
"Vita Extraterrestre".
Qualcuno sta pensando agli Alieni e agli "Oggetti Volanti Non
Identificati"? E allora - doccia fredda - NO! Non ci stiamo
riferendo a quelli, ma a vita intesa come strutture biologiche
complesse ed altamente organizzate che proliferano al di fuori della
Terra (nel qual caso, Marte).
E' un dato di fatto - positivo ma allo stesso tempo controverso -
l'emergere dal marasma dell'informazione
ufficiale una
"nuova" consapevolezza
sempre più vivida anche nella Comunità Scientifica
che Marte
ospiti veramente vita.
Di questo ne siamo lieti. Ciò nonostante per noi non è certo una
novità, ma "semplicemente" la conferma di quanto già serbavamo nel
cassetto delle nostre certezze. Questa sensazione sempre più
manifesta
rappresenta indubbiamente la naturale conseguenza
di un processo inevitabile e obbligatorio da parte
di chi già sapeva, ma
che ha dispensato l'informazione col
contagocce, in modo
graduale.
Finalmente siamo quasi arrivati ad
un momento cruciale dove è più che mai indispensabile
investire fondi per esplorare Marte con la chiare e precisa
mira di capire che tipo di attività biologica ci
sia sulla sua
superficie e se tale vita potrebbe costituire un potenziale
pericolo per l'uomo e per la Terra. Le sonde che
partiranno da ora e nei prossimi anni avranno proprio tale obiettivo. Ed è anche
molto interessante l'intenzione di inviare astronauti su Deimos con l'intento
di installare una base operativa per studiare a fondo queste nuove frontiere di carattere esobiologico prima di poter
mettere piede su Marte. Tutte
cose che stanno venendo a galla ufficialmente adesso, ma che
solo pochi anni fa erano argomenti da paranoici complottisti...
Cosa starebbe succedendo? Cosa starebbe cambiando?
Beh, per quel che ne possiamo capire bisogna ammettere che la
quantità
di dati
oggi disponibili è straordinariamente più elevata rispetto a soli
pochi anni fa. Grazie allo studio meticoloso di questi dati abbiamo
una
conoscenza assai più raffinata. C'è
inoltre molta più
alta tecnologia a costi abbordabili
la quale offre un rapido accesso alla conoscenza
scientifica accumulata ad un sempre maggior numero di utenti. E questo si
sta
rivelando un bene da un lato, ma una rogna dall'altro perchè sono
proporzionalmente aumentati i "cacciatori di incongruenze
nell'informazione".
Infine - di nuovo - dobbiamo rimettere in ballo la terrificante crisi mondiale
con i suoi deleteri effetti. Sarà un'assurdità, eppure
l'eccesso di segreti oggi come oggi non è più tanto conveniente,
per cui mollare la presa dalle care e vecchie pretese di
supremazia tecnologica potrebbe offrire qualche nuova
chance. Occorrono
finanziamenti e finanziatori
e per ottenerli servono
valide ragioni.
E queste valide ragioni potrebbero arrivare anche dal rilascio di informazioni più chiare e
precise circa la presenza di vita fuori dalla Terra.
Quindi, nessuna novità. Il
contenuto di questo articolo non costituisce affatto una novità.
E' il modo in cui si stanno evolvendo gli eventi
che merita di essere enfatizzato,
ma senza eccedere nel clamore. Pensiamoci bene: nel 1976 le sonde
Viking montavano dei micro-laboratori biologici preparati da
personale scientifico altamente qualificato e preposti per
individuare vita indigena. Siamo nel 2011 e ancora oggi di questi
famosi esperimenti se ne discute. Curioso vero? Il ragionamento è in
realtà banale: un fallimento è un fallimento esattamente come un
esperimento che avrebbe dato esito negativo tale avrebbe dovuto
essere. Punto e basta! Allora... forse non è andato poi tutto così
male. Evidentemente "qualcosa" c'era. E... guarda caso anche
questo è un fattore che oggi sta ricevendo una notevole
rivalutazione. Le scoperte scientifiche fatte grazie a Spirit,
Opportunity e alla Phoenix hanno accresciuto a dismisura la mole di
dati favorevoli alla presenza di vita su Marte. Pertanto, il
cambiamento doveva
prima o poi verificarsie sta accadendo adesso!
Una bellissima
ricostruzione della prossima missione Phobos-Grunt, la sonda che
atterrerà sul satellite Phobos. |
CREARE UN COLLEGAMENTO
- Non ci resta che mettere
in connessione
tutti gli aspetti trattati nell'articolo per avere chiaro in mente
il perchè dei rinvii dello sbarco umano su Marte. Possiamo
riassumere questi tre punti:
-
lo squallore del comportamento umano nel modo
di gestire le risorse in generale.
-
la conoscenza enormemente aumentata e
disponibile.
-
la presenza di vita al di fuori della Terra.
Si tratta di elementi assolutamente
paradossali
perchè tutto sommato riesce difficile credere che, nonostante la
follia dell'uomo affarista e paranoide, siamo riusciti a raggiungere
un livello di conoscenza così elevato. E molti si chiederanno
come mai
questa consapevolezza e la voglia
di fare qualcosa non abbiano funzionato 15, 30 o
50 anni fa. Beh, in
realtà avevano funzionato eccome in relazione alla conquista della
Luna! Ma, finita l'euforia e la festa, si
incominciò a metter le mani al portafoglio
e a piangere lacrime di coccodrillo davanti alla spesa del Programma
Spaziale. Questa è la triste consistenza della natura umana.
D'altro canto, ne gli
scienziati e nemmeno i militari che operano all'interno dei governi
più coinvolti nell'Esplorazione Spaziale sono persone inette e
stupide ad oltranza,
come non lo sono gli scienziati che operano all'esterno delle
Istituzioni Governative. In ragion di questo fatto è abbastanza
ovvio che l'eventualità o il sospetto di trovare
qualche forma di vita extraterrestre dovrebbe aver spinto queste
persone a valutare eventuali scelte operative.
Dopotutto, pensiamo solo a quello che accadde a Hiroshima e Nagasaki
nel 1945: due bombe atomiche cancellarono all'istante centinaia di
migliaia di vite umane. Immaginiamo se esistesse su Marte o
altrove una qualche forma di vita capace di sintetizzare elementi
chimici e produrre energia in modi che ci danneggiassero seriamente.
O peggio, se queste forme di vita finissero in mani di individui e
organizzazioni fanatiche...
Ma, allora questa apertura che si
sta venendo a creare non potrebbe mettere in gioco i suddetti
pericoli? Assolutamente sì! E sinceramente noi
non abbiamo la più pallida idea di quello che ci riserverà il futuro
in tal senso. Una cosa
è certa: i rinvii continui hanno lo spregio
di coprire di ridicolo qualcuno e di alimentare il mercato delle
congiure, ma hanno anche il pregio
di far guadagnare tempo per conoscere, approfondire e studiare nel
modo migliore con che cosa dovremo incontrarci o scontrarci. Bisogna
onestamente annettere che forse è meglio una passo indietro oggi che
un equipaggio di eroi morti domani. E non tralasciamo i furbi
che, in nome del dio denaro,
tenteranno sempre e comunque di rifilare roba di qualità discutibile
allo scopo vile di massimizzare i loro profitti. Per mandare in
fallimento una nave spaziale diretta verso la Luna o Marte
basterebbero pezzi difettosi anche di secondaria importanza, di
quelli che non si scoprono facilmente se non quando è troppo
tardi...
La sonda Phobos-Grunt
vista in sezione schematica nei suoi componenti strutturali ed in
fase di effettiva costruzione. Sia la sonda MSL "Curiosity" che la
Phobos-Grunt partiranno entro quest'anno (2011) per giungere a
destinazione il prossimo anno (2012). Curiosity esplorerà e
analizzerà per un anno marziano (due anni terrestri) mentre
Phobos-Grunt permarrà su Phobos per un anno terrestre, preleverà
campioni e li riporterà sulla Terra verso il 2014. |
Ecco infine come tutto ritorna nell'ambito delle
nostre dissertazioni sulla matrice biogenetica operante su Marte.
Anche qui, pensandoci bene, chi si poteva immaginare che
l'intero pianeta fosse "abitato" da una complessa quanto organizzata
rete simbiotica composta da una immensa componente "vegetale" ed una
altrettanto articolata componente biologica che sedimenta e
metabolizza minerali del suolo marziano?
Tutto rigorosamente sotto il naso del Pubblico, forse un po'
"nascosto" da qualche adattamento di texture virtuale, ma pur sempre
lì, riconoscibile con un po' di pazienza e pignoleria.
Ed è certamente più che comprensibile l'aver
ricevuto numerose email di Lettori i quali ci domandavano il perchè
su Marte si trovassero così tante "pietre" ed
altre strutture dalle forme regolari, simmetriche e ricche di linee
ortogonali da far ipotizzare ad antichi manufatti di origine
artificiale. Ne la
casualità e nemmeno i "naturali fenomeni geologici" potevano bastare
per giustificare cotanta arte naturalistica. E ribadiamo:
nulla di particolarmente occultato, imprescindibile o
sottoposto a misteriosi cover-up. Solo immagini pubbliche semmai
accompagnate talvolta da descrizioni pacifiche e tranquillizzanti.
Peccato (o fortuna?) però che sempre più persone si stiano rendendo
conto che il rugginoso, inospitale e freddo pianeta rosso -
perennemente dipinto di tinte rosso-arancioni - non corrisponda
propriamente al pianeta Marte che ci accingeremo a conoscere nel
nostro futuro avvenire.
Rimane l'ultima incognita da chiarificare: questa
vita indigena potrebbe risultare pericolosa per l'uomo oppure no?
Che accadrebbe se un astronauta toccasse e spezzasse uno di questi
gusci provocando la fuoriuscita di eventuali colonie di
microrganismi interni sulla tuta spaziale? Potrebbero fare del male?
E che dire dei condotti fibrosi che percorrono il terreno marziano:
potrebbero risultare pericolosi nel loro insieme oppure no? Da parte
nostra, siamo convinti che fra una mezza ammissione e un mezzo
silenzio, fra una mezza conferma e una mezza smentita, potremmo
infine comprendere meglio anche queste forme di vita.