Nel 2009 la NASA dovrebbe lanciare
verso Marte la sonda MSL (Credits NASA)
Il futuro
dell'esplorazione di Marte e, più estesamente, dell'esplorazione spaziale
ha una spada ben affilata puntata diritta al cuore. Se questa spada farà
il suo corso colpendo l'obiettivo forse il sogno di mettere piede su Marte
potrebbe tramontare inesorabilmente. Stiamo parlando delle risorse
economiche indispensabili a finanziare tutto ciò che concerne lo Spazio.
Purtroppo niente e nessuno sfugge alle odiose e discutibili leggi del
mercato, tanto più l'industria aerospaziale.
Il prossimo anno
dovrebbero partire due nuove sonde verso il "Pianeta Rosso", una per conto
dell'ESA e l'altra della NASA. La sonda europea, stando ai budget
preventivati, doveva costare circa 600 milioni di euro quale missione "low cost" e l'Italia
dovrebbe partecipare alle spese per un ammontare del 40%
circa. A quanto pare, nello sviluppo del lander, sono stati man mano
aggiunti diversi dispositivi scientifici i quali avrebbero fatto
slittare i costi ad oltre 1 miliardo di euro. Risultato? Troppo costosa.
L'alternativa può essere solo una: "snellire" il lander riducendo
però l'importanza scientifica dell'intera missione. Pare che anche
la sonda MSL soffra della medesima sindrome da mancanza di soldi, tant'è
vero che il costo della missione si aggirerebbe intorno al miliardo di
dollari USA.
Così, entrambe le
missioni giacciono nel "banco delle incertezze", un termine appropriato e
motivato dal periodo di vacche magre tragicamente amplificato dalla crisi
mondiale che sta colpendo l'economia. E preferiremmo evitare di sprecare
parole sui come e perchè di questa situazione innescata da uomini di potere,
spregiudicati e senza alcuno scrupolo, i quali hanno ordito e lasciato sviluppare
il tutto
pensando solo ai loro meschini interessi di casta. A pagarne ora lo scotto
siamo tutti, comprese le prospettive di sviluppo dell'esplorazione
spaziale.
Per il momento i
rover Spirit e Opportunity, la sonda Phoenix, la Mars Express, la Odyssey
e la MRO sono attive e continuano a trasmettere preziosi dati. Ma non
nascondiamo le nostre perplessità per il loro futuro... I soldi
scarseggiano (anche lo sviluppo della ISS ne dovrà subire le
conseguenze). Si pensava entro i prossimi anni di inviare su Marte una sonda
capace di raccogliere campioni di suolo e riportarli a Terra, ma essa rischia di slittare oltre il 2020! Si
consideri che
questa data era stata additata dagli "ottimisti" quale anno dello sbarco
dell'Uomo su Marte... Che altro dire?
Certamente, non è cattivo
supporre che lo Spazio possa salvarci ed in teoria sarebbe possibile. Il
problema, purtroppo, è sulla Terra ad opera dell''Uomo, caduto nella
trappola creatasi con le sue medesime mani a danno di se stesso (e dei
propri figli!). Per qualcuno andare sulla Luna o su Marte ad estrarre
minerali e combustibili in loco potrebbe essere un'impresa troppo
costosa ed inutile. Per altri invece potrebbe essere un'occasione preziosa
per rimettere in moto il mercato. Chi avrà ragione? Altri ancora ritengono
che su Marte in pratica non c'è proprio niente di speciale da depredare e da
sfruttare (volendo appellarci alla mitologia, nessuna "Eldorado"
da conquistare) e se così fosse ciò non farebbe
altro che dar ragione al crescente senso di sfiducia e disinteresse verso
il finanziamento delle future imprese spaziali. Oltretutto è un pensiero
errato e a doppio taglio perchè, da un punto di vista scientifico,
metterebbe in discussione la stessa origine ed evoluzione di Marte quale
pianeta del sistema solare.
Se, d'altronde, è
vero che gli scienziati hanno bisogno di mezzi tecnologicamente adeguati
per cercare le prove a conferma delle loro teorie, non si può
pretendere che l'industria privata investa ingenti quantità di denaro
"solo" per amor della Scienza e della Conoscenza... Occorrono valide e
redditizie motivazioni. E' doloroso constatare come il mondo del commercio abbia
dato prova di essere costituito da una spelonca di opportunisti senza
scrupoli per cui...
Dobbiamo ammettere
che, durante i decenni passati dal 1950 ad oggi, gli americani hanno
offerto al mondo intero un'immagine di se positiva e pionieristica
riguardo lo Spazio sebbene, volendo fare della dietrologia, le motivazioni
che potrebbero averli spinti a investire molto denaro nel Programma
Spaziale Apollo potrebbero essere state "solo" politiche (in piena guerra
fredda con l'allora URSS). Ma adesso la minestra ha cambiato sapore,
trattandosi di un cattivo sapore. Oggi il guaio è la mancanza di denaro,
sparito chissà dove e nelle mani di chissà chi. Anche se la Cina, il
Giappone o l'India avessero in mente di protendersi verso lo Spazio, la
loro corsa potrebbe fermarsi bruscamente davanti alla disfatta
dell'economia globale (già messa male).
Morale della favola: o si aprono i
"Cassetti dei Segreti" e si mette carne alla brace sufficiente da
invogliare a investire tutti per Marte, oppure si tengano pure chiusi i
"Cassetti dei Segreti" e restiamo qui a scannarci come dei perfetti idioti
(dopotutto l'Uomo in questo ha sviluppato un'esperienza millenaria...)