La possibilità di assistere ad un futuro progetto di missione umana su Marte - con installazione di habitat permanente - probabilmente costituisce il sogno di molti appassionati dell'esplorazione spaziale. E' ovvio, però, che non possiamo ignorare l'importanza di un tale target dal punto di vista economico, tecnologico e umano; non si tratta di andare a fare una scampagnata in montagna o da qualche altra parte sulla Terra. Stiamo parlando di un viaggio lungo decine di milioni di chilometri verso un altro pianeta. Al di la quindi delle annose diatribe su quanto si conosce intorno al pianeta rosso, su quanto non si conosce e/o si presume di sapere oltre quello che si sa pubblicamente (scusate il gioco di parole) non v'è dubbio che una buona esplorazione fatta con moduli robotizzati in effetti è da considerarsi molto saggia. Uno dei punti critici della questione è che, sebbene siamo ragionevolmente convinti dell'esistenza di una certa quantità di informazioni di cui non siamo a conoscenza, coloro che alla fine avranno l'onore e la responsabilità di mettere piede su Marte dovranno per forza di fatti essere istruiti su tutto, ivi comprese le probabili summenzionate informazioni sconosciute al pubblico in generale. Altrimenti si correrà il rischio di mettere inutilmente in pericolo le vite dei futuri esploratori. IL PROGETTO MARS-500 - Interessante è il progetto Mars-500 - iniziato nel 2007 e tuttora in corso - che ha come scopo la simulazione di un viaggio di andata verso Marte, permanenza per un breve tempo e ritorno sulla Terra. Sostanzialmente l'esperimento consiste in una specie di "Grande Fratello" dove è possibile studiare tutte le problematiche tecniche, psicologiche e pratiche che potrebbero accadere nel corso di una missione vera. Addirittura verrà simulato il gap temporale tra Terra e Marte che può variare dai 20 ai 40 minuti. L'utilità effettiva di tale test è comunque alquanto relativa perchè poi ad andare su Marte non saranno certo i partecipanti visto che la missione avverrà ben oltre il 2030 (rimandi permettendo) . Offrirà invece una sommaria idea sulla quale basarsi per mettere a punto - almeno in linea teorica - le migliori procedure da adottare in caso di partenza per il pianeta rosso. Ci verrebbe da supporre che si dovrà poi fare una simulazione un po' più "realistica" con gli astronauti veri poco prima del lancio effettivo. Quindi, pur considerando valida la necessità di fare questi test a carattere tecnico e psicoattitudinali, la nostra sensazione è che finora si stia giocando e procrastinando ad oltranza nella "speranza" (chissà...) di non andarci proprio. Dopotutto, se la "Mission To Mars" dovesse mai concretizzarsi, si dovrà fare i conti con potenziali problemi veri e non più con giochetti da reality show! UNA COMMEDIA A SFONDO ECONOMICO - Ci sarebbe un ulteriore aspetto da non sottovalutare: il connubio-compromesso fra tecnologia, sicurezza e gestione finanziaria di un progetto di missione umana verso Marte. Se fossimo nelle condizioni di dettare legge riguardo allo stanziamento di fondi su cosa punteremmo? Sulla sicurezza? Sulla rapidità? Oppure sul risparmio e l'innesto di una bandiera nazionale sul suolo marziano? Non c'è tanto da ridere perchè questa è una faccenda assai rognosa. Si consideri che Mars-500 prevede anche lo studio degli effetti dell'assenza di peso, delle radiazioni solari e delle interazioni sociali fra i membri del futuro equipaggio. Eppure la fantascienza ci insegna che per ovviare a questi disagi esisterebbe la possibilità di costruire un veicolo dotato di rotazione, capace quindi di generare gravità artificiale e, perchè no, persino un campo magnetico protettivo! Abbiamo volutamente usato il termine "fantascienza" per tranquillizzare quei lettori non moto acuti ad afferrare un concetto tanto banale quanto fattibile (senza offesa, ci mancherebbe!). E non dimentichiamo la velocità di crociera ottenibile grazie all'innovativo (!) motore ad impulso (gas ionizzato), la quale permetterebbe di viaggiare fino a circa 55 km/s per arrivare su Marte in 39 giorni anzichè in 6....8...9 mesi. Volendo tradurre il tutto in una simpatica metafora potremmo dire che "un giorno la spedizione X, composta da 10 membri di equipaggio, diretta da Londra a New York prevedeva un viaggio di 2 mesi via mare su una piccola imbarcazione a vela equipaggiata di tutto il necessario per far fronte ai pericoli e gli imprevisti dell'oceano Atlantico. Si fecero lunghi preparativi, prove, simulazioni, conferenze e studi d'ogni genere per valutare tutti i rischi di questa impresa... Nel frattempo, in un vicino cantiere navale, si stava costruendo una bellissima nave da crociera ultratecnologica e a prova di tutto. Passati 10 anni finalmente la missione X ebbe il suo felice beneplacito e l'equipaggio salpò da Londra alla volta di New York.... a bordo della nave da crociera!" Morale della favola: una nave spaziale dotata di tutti i sistemi per massimizzare la sicurezza, ridurre di molto la durata del viaggio e migliorare la qualità della permanenza nello Spazio agli astronauti costerebbe così tanto che verrebbe da rabbrividire al solo menzionare gli zeri di una cifra indicativa. Pertanto, fra "n" anni, quando finalmente la tanto blasonata missione umana verso Marte partirà (oppure non partirà mai), avremo le prove tangibili e incontestabili che dimostreranno ne più ne meno di quale pasta siamo davvero fatti e di cosa abbiamo dentro le nostre teste!
THE HUMAN MISSION TO MARS - Non ci resta a questo punto che prendere in considerazione un voluminoso studio interdisciplinare diviso in 13 macrosezioni e redatto da un team di scienziati specializzati in svariati settori che hanno affrontato il tema della colonizzazione di Marte sotto praticamente tutti i punti di vista, da quello più strettamente tecnologico fino a quello più... intimo. Si tratta di un libro che raccoglie 56 articoli pubblicati dalla rivista "Journal of Cosmology" che espongono dettagliatamente tutti gli aspetti che una missione "di sola andata" vero il pianeta rosso comporterebbe. Sulla fattibilità o meno di tale ambiziosa impresa molto dipenderà dalla capacità dell'uomo di superare le logiche campanilistiche e nazionalistiche che lo dividono inutilmente dai propri simili. E ancor più dipenderà dalla capacità dell'uomo di mettere da parte le altrettanto demenziali logiche di mercato che stanno inesorabilmente portando tutti e tutto al collasso. In altre parole: o si lavora tutti insieme per mettere piede su un altro mondo, oppure si andrà dritti... ma all'altro mondo... Lo studio è scritto in inglese, per cui invitiamo i Lettori a digiuno di questa lingua a scaricare le singole unità debitamente tradotte utilizzando uno dei numerosi sistemi gratuiti presenti in internet. Nota finale di Pianeta Marte.net: questo studio è per noi particolarmente importante perchè legato alla Mars Society del dr. Robert Zubrin e, quindi, alla sezione italiana della stessa. Va detto inoltre che sulla condivisione o meno di dati, valutazioni e considerazioni tecniche espresse dai singoli ricercatori ciascuno è naturalmente libero di pensarla come meglio crede. Tuttavia, allo scopo di acquisire serenamente le informazioni contenute in questi articoli, suggeriamo di mettere da parte eventuali dissensi e (dove necessario) acrimonie di stampo cospirazionista e anti-cospirazionista.
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