Da più parti mi si
chiede di esprimermi rispetto all’annosa questione che divide i
Ricercatori Indipendenti dalle cosiddette “fonti ufficiali” (o comunque
da professionisti che svolgono attività in qualche modo riconducibili
alle fonti stesse) riguardo all’interpretazione di fenomeni controversi.
Dato che l’italico
ingegno ha attraversato ultimamente una porzione di spazio-tempo
evidentemente interessata da un’accentuazione locale di entropia
intellettuale, non vedo come si possa azzardare un parere senza
delinearne i contorni, per cui cercherò di sintetizzare le affermazioni
più ricorrenti che sono alla base dei contrasti, sperando con questo
almeno di contribuire ad evitare di fare – come si dice… – “di ogni
erba un fascio“.
Affermazione N.1
“Che diritto
di parola e che credibilità dovrebbero avere persone non in possesso di
credenziali specifiche per la materia che trattano?”
E’ particolarmente
curioso che questo argomento sia tirato in ballo proprio in un paese
dove le questioni calcistiche sono abitualmente trattate da giornalisti
la cui massima espressione sportiva personale è stata tutt’al più il
sollevamento della biro.
Comunque è
evidente che la Libertà di Parola non può e non deve essere messa in
discussione, per cui la questione si riduce al concetto astratto di
“credibilità”, con ovvio rimando all’altrettanto astratto concetto di
“preparazione”.
In altre parole, di fenomeni legati all’esplorazione spaziale potrebbero
parlare solo individui certificati, in possesso di lauree specifiche e
quotidianamente a contatto professionale con le realtà da dibattere. Ciò
sembrerebbe ragionevole, ma nei fatti le cose non stanno esattamente
così.
Un primo
corollario paradossale del teorema precedente è che la discriminazione
introdotta dai suoi estensori si rivolge invariabilmente contro loro
stessi, qualora si guardi con un po’ più di attenzione alle loro
credenziali. Tanto per fare un esempio, accade spesso che tecnici o
ingegneri coinvolti a vario titolo nell’industria aerospaziale si
facciano forti del loro posto di lavoro per screditare chi abbia
espresso perplessità riguardo all’interpretazione di materiale
proveniente da sonde, lunari o marziane che siano.
La questione la apro e la chiudo subito, facendo notare che sarebbe come
se il progettista dei pistoni di un’auto che viaggia in direzione di
Milano si esprimesse in merito al rapporto tra l’impianto strutturale
del Duomo e l’architettura gotica mitteleuropea. Forse partorirebbe
anche un concetto plausibile, ma, secondo il suo stesso metro, la sua
credibilità non sarebbe superiore a quella di un salumiere di Cesano
Maderno.
Non mi soffermerei
inoltre neppure sullo spartiacque della “laurea”, visto che, rimanendo
in tema di credibilità, l’attuale livello di preparazione fornito dalle
Università fa sì che un laureato in “viti” debba cercare disperatamente
un laureato in “bulloni” per riuscire a riparare la sua scala a
chiocciola.
Alla fine quindi,
rispettando alla lettera l’assunto dell’Affermazione N.1, a trattare di
qualsiasi argomento resterebbero in tre, relegando gli altri sei
miliardi di persone a sostenere interminabili sessioni di casting per
riuscire ad entrare in qualche reality show.
Affermazione N.2
“La tesi che
esistano circostanze internazionali per cui si preferisca tenere intere
popolazioni all’oscuro di determinati eventi è palesemente insostenibile”
In questo caso
l’indeterminazione della contestazione ci obbliga a precisarne i
contorni con un’analisi che non sia troppo frettolosa. Vi sono vari
concetti in gioco e più precisamente:
A) Il concetto di tesi
B) Il concetto di circostanze internazionali
C) Il soggetto occultante
D) Il concetto di palese
E) Il concetto di insostenibilità
A) E’ vero che
alcuni cosiddetti “Ricercatori Dilettanti” azzardano tesi improbabili
sulla base di dati insufficienti, ma è altrettanto vero che molti di
loro si limitano semplicemente a far notare le incongruenze che li
colpiscono, senza necessariamente trarne conclusioni monodirezionali.
B) E’ curioso come a negare l’esistenza di circostanze internazionali
siano per lo più persone che non hanno la minima idea del motivo per cui
la bomba atomica di Hiroshima sia stata sganciata proprio il 6 agosto
1945. Se non lo sapete nenche voi, non crucciatevi: siete in buona
compagnia…
C) A molti farebbe politicamente comodo poter attribuire il cover-up ad
un’esclusiva responsabilità degli USA. Il fatto è che neppure l’URSS in
tempi di guerra fredda ha divulgato alcunchè, per cui o non è stato
occultato nulla (affermazione che si può smontare in cinque minuti)
oppure l’informazione scientifica passa per le forche caudine degli
Ispettori O.N.U.
D) Il concetto di “palese” è quantomeno scivoloso: palese per chi?
E) Premesso che in assenza di una tesi qualsiasi sarebbe illogico
perdere tempo a dimostrarne l’insostenibilità, prendiamo in
considerazione invece l’eventualità che un Ricercatore Indipendente si
sia “allargato”, fino ad esprimere una propria opinione sulla base delle
sue ricerche. In virtù dell’analisi svolta rispetto all’Affermazione
N.1, chiunque ha diritto a sostenere qualsiasi cosa, semmai saranno
tutte le altre persone a giudicarne il grado di legalità e
sostenibilità.
Affermazione N.3
“Ogni
conclusione di ogni Ricercatore Indipendente è solo una teoria, in
quanto questi non sa o non ha potuto dimostrarla”
Il sottile
boomerang che si cela dietro questa semplice affermazione risiede
nel fatto che pone fuori dall’ambito scientifico qualsiasi fenomeno la
cui riproducibilità in laboratorio sia impossibile: ed in
pratica parliamo e ci riferiamo all’Astrofisica, alla Sismologia e, in
genere, a tutte le Discipline non direttamente verificabili (rectius:
riproducibili in un laboratorio ed in “condizioni controllate”).
Forse ci saremmo
arrivati anche da soli a ritenere le suddette Discipline come più
“Artistiche” che Scientifiche, ma è singolare che a darci una mano nelle
nostre valutazioni sìano intervenuti proprio quei soggetti (e cioè i
Professionisti delle medesime), i quali avevano decisamente più
interesse a dimostrare il contrario…