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Per
quel che sappiamo (ergo: che ci viene ufficialmente comunicato
dalla NASA) le temperature nella regione presso-polare (ancor più
ai poli) di Marte dovrebbe aggirarsi tra i -30° C e i -80° C, fino
a valori approssimativi di -130* C. Teniamo anche conto delle
differenze tra le stagioni. Comunque, dovrebbe far molto freddo,
volendo esprimerci in modo popolare.
D'accordo! Prendiamo pure questi "dati" per buoni e plausibili.
Allora, quale spiegazione meglio si adatta alle immagini che
mostrano, molto chiaramente, le condizioni del terreno raccolto dalla "paletta"
di Phoenix? Sulla Terra quando le temperature scendono a 0° C o
meno (sotto zero) solitamente si formano lastre di ghiaccio dove
normalmente ci sono pozze d'acqua; si formano pure le classiche
patine ghiacciate sulle strade e, inoltre, il terreno tende a
compattarsi ed irrigidirsi. Chi lavora le campagne sa molto bene
che in condizioni simili diventa piuttosto difficile smuovere il
terreno agricolo. Chi invece lavora nel settore edile sa
altrettanto bene quanto le operazioni di preparazione dei cementi
divengano complicate. Fin qui nulla di particolarmente esotico o
lontano dalla nostra dimensione quotidiana...
Torniamo adesso alle nostre immagini. Quel terreno raccolto dalla
Phoenix dovrebbe essere sottoposto a temperature nell'ordine -
almeno - dei -30° C. Le allegate tabelle NASA parlano chiaro, non
ci stiamo inventando niente. Guardate attentamente il terreno come
è sostanzialmente grumoso e morbido. Se davvero fosse tanto freddo
pensate che Phoenix avrebbe raccolto quei campioni così come li
vediamo? A temperature di -30° C il terreno dovrebbe essere
talmente duro e compatto che per sgranarlo occorrerebbe una forza
notevole. Phoenix è un dispositivo relativamente piccolo, dalle
capacità comunque limitare e dotato di riserve energetiche
limitate.
Che
poi mischiato a quel terreno ci siano frammenti di ghiaccio è
plausibile; la NASA sostiene sia l'ipotesi del ghiaccio che quella
del sale. Possono essere accettabili entrambi. Il problema è però
diverso e lo riassumiamo con questo piccolo prospetto:
A) TEMPERATURE
PERENNEMENTE FREDDE |
In accordo ai dati
NASA indicati nelle tabelle dei sol 1, 2 e 4. Allora le
immagino non sono autentiche, peggio ancora quello che si vede
non è terreno marziano! |
B) TEMPERATURE
FREDDE A SECONDA DELLA LATITUDINE |
Sostanzialmente
vale lo stesso discorso di prima. |
C) TEMPERATURE NON
ECCESSIVAMENTE FREDDE |
Dunque, se il
terreno è stato estratto dalla "paletta" di Phoenix in quel
modo, evidentemente la regione di Vastitas Borealis potrebbe
non essere così fredda come si immagina. |
D) TEMPERATURE
"FREDDE" E SOTTOSUOLO "CALDO" |
In queste condizioni,
sostanzialmente, la temperature esterna può benissimo essere bassa
ma, il sottosuolo più caldo. Quindi il terreno non
compatterà in modo completo e sarà relativamente morbido. |
D) TEMPERATURE
"FREDDE" E SOTTOSUOLO "VIVO" |
L'ultima
possibilità è che, a prescindere delle temperature esterne,
nel terreno vi siano forme di vita che metabolizzano acqua e
composti minerali, rendendo il terreno non troppo compatto, ma
lasciandolo relativamente soffice. |
La
questione è semplicissima e logica: o i dati sono giusti e le
immagini fasulle, oppure le immagini sono corrette, ma i dati
errati. Non c'è da girarci troppo intorno... E' un argomento
abbastanza dibattuto in Italia come all'estero.