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Nel corso degli ultimi decenni, caratterizzati dalla comunque straordinaria esplorazione automatizzata del Sistema Solare, abbiamo avuto modo di constatare come
le date per lo sbarco dell'uomo su Marte abbiano subito rinvii impressionanti, passando da un troppo ottimistico 2010 a un improbabile 2015 - peraltro ormai
imminente - fino ad arrivare ad un prudente quanto incerto 2030, se non addirittura al 2040 (c'è chi vede la cosa ulteriormente posticipata). Piaccia o meno, questi
sono i fatti.
Inevitabili ovviamente, gli effetti mediatici di questa situazione alquanto imbarazzante e duratura non hanno certo tardato a farsi sentire. Infatti, tanto sul web quanto
sulla carta stampata, abbondano un gran numero di teorie generalmente di matrice cospirazionista le quali vedono in questi vistosi rinvii la prova che starebbe
accadendo qualcosa di grosso "dietro le quinte"; qualcosa che non è prescindibile al Pubblico, ma esclusivo dominio solo di alcuni governi particolarmente coinvolti
nell'Esplorazione Spaziale. Cerchiamo allora di ragione su questa spinosa pagina di storia contemporanea facendo appello al senso logico che speriamo sia
ampiamente posseduto dai nostri Lettori (e da tutti insomma...).
Punto Primo: abbiamo detto che il costante ritardo e rinvio dell'esplorazione umana di Marte è magistralmente palese sotto gli occhi di tutti. Non c'è proprio niente
da nascondere. E' un dato di fatto.
Punto Secondo: questa realtà comporta delle conseguenze, ovvero deve essere giustificata in termini plausibili e accettabili. Inventare delle scuse servirebbe solo
ad alimentare ulteriormente il mercato delle cospirazioni.
Punto Terzo: davanti alle responsabilità non ci si può andare a nascondere a tempo indefinito. D'altro canto, se eventuali giustificazioni dubbie potrebbero risultare
utili in quegli ambienti particolarmente coinvolti, tanto da permettere al mercato delle cospirazioni di inspessire ulteriormente il muro dell'evanescenza, ebbene
anche questo modo di agire non potrà di sicuro durare in eterno. E' abbastanza chiaro il concetto?
Pertanto... Una Causa c'è! Anzi, probabilmente vi sono più fattori concatenati fra loro!
L'esplorazione spaziale costa molto e l'attuale instabilità del sistema economico mondiale inevitabilmente non fa altro che appesantire il tutto. Così, per ovviare a
tale situazione (frutto naturalmente della stupidità umana) occorrono oggi più che mai soluzioni capaci di scavalcare gli ostacoli causati dai costi, dalla diffidenza di
politici e industriali frustrati, e dal timore del futuro. In altre parole ottenere tecnologie low cost però ugualmente avanzate.
Bisogna ammettere che un tal modo di ragionare potrebbe nascondere qualche amara insidia: se ad esempio ci fosse la possibilità di massimizzare il profitto a
discapito dell'effettiva spesa per la realizzazione di simili tecnologie chi se la sentirebbe in tutta onestà di imbarcarsi in una nave spaziale costruita sulla base di
questa etica? Chi garantirebbe l'assoluta qualità e la stabilità dei componenti elettronici, degli hardware e dei software impiegati per governare un'astronave diretta
verso Marte? Chi garantirebbe la sicurezza delle leghe metalliche, dei boccaporti del veicolo, delle navette di discesa, dei rover di superficie, delle bombole d'aria,
dei cibi, delle medicine eccetera?
Lo squallore è lampante! 40 anni fa, al tempo del Programma Spaziale Apollo, con tecnologie e mezzi "preistorici", siamo andati e tornati dalla Luna con uomini
parecchie volte. Oggi con la nostra tecnologia e con un potenziale assolutamente superiori rispetto agli inizi degli anni 70 del secolo scorso sappiamo solo fare "giro
giro tondo" attorno alla Terra. E il peggio è che pretendiamo di autogiustificare tutto questo con scuse pietose. Quindi, come possiamo illuderci di veder cessare le
voci delle cospirazioni a go-go? Ce le teniamo come figuraccia sulla figuraccia! Forse una causa l'abbiamo individuata: l'avidità umana!
E poi ci sono i frutti di tale avidità i quali, sommati purtroppo al caso, a circostanze talvolta imprevedibili e ad un certo grado di ignoranza tecnico-scientifica,
sono alla fonte di tanti fallimenti, alcuni dei quali con vittime. L'Apollo 1 nel 1967, il Challenger nel 1986 ed il Columbia "solamente" pochi anni fa ne costituiscono
dei dolorosi esempi. I fallimenti nel loro complesso hanno sensibilmente aggravato il ritardo nell'avanzamento dello sviluppo del programma di esplorazione umana
di Marte, includendo anche i numerosi fiaschi relativi a sonde spaziali andate perse o distrutte.
Ci sono inoltre tanti, troppi interessi divergenti e contrapposti. Tanti, troppi dibattiti sull'andare avanti o restare fermi. Tanti, troppi ostacoli legati a chi vorrebbe
favorire una certa lobby industriale a discapito di altre. Ed anche questo concorre a sdrenare un settore già di per se assurdamente in balia delle burrascose
maree del pensiero umano.
Quindi non c'è necessità di evocare scenari misteriosi a sfondo espolitico e occulti accordi con gli alieni. Al contrario, qui ci sono solo dei bei guazzabugli nostrani
progrediti di male in peggio anno dopo anno. E dai quali praticamente non ce ne sappiamo più raccapezzare! Chissà... forse, tutto sommato, conviene
nascondersi dietro ai complotti piuttosto che ammettere di essere dei "fenomeni da baraccone".
Ed ecco un'altra probabile causa: le lotte a sfondo di interessi politici ed industriali!
QUALCOSA STA CAMBIANDO? ERA ORA!
Lasciamo stare la parte - purtroppo - squallida della storia dell'Esplorazione Spaziale e addentriamoci invece in quella che, a nostro modesto (o immodesto) avviso,
potrebbe costituire la vera Causa Major dei rinvii ad oltranza a proposito di Marte (e forse anche della Luna). Due semplici parole: "Vita Extraterrestre". Qualcuno
sta pensando agli Alieni e agli "Oggetti Volanti Non Identificati"? E allora - doccia fredda - NO! Non ci stiamo riferendo a quelli, ma a vita intesa come strutture
biologiche complesse ed altamente organizzate che proliferano al di fuori della Terra (nel qual caso, Marte).
E' un dato di fatto - positivo ma allo stesso tempo controverso - l'emergere dal marasma dell'informazione ufficiale una "nuova" consapevolezza sempre più vivida
anche nella Comunità Scientifica che Marte potrebbe aver ospitato e/o ospiti tuttora qualche forma di vita. Di questo ne siamo lieti. Ciò nonostante per noi
non è certo una novità, ma "semplicemente" la conferma di quanto già serbavamo nel cassetto delle nostre certezze. Questa sensazione sempre più manifesta
rappresenta indubbiamente la naturale conseguenza di un processo inevitabile e obbligatorio da parte di chi già sapeva, ma che ha dispensato l'informazione col
contagocce, in modo graduale.
Finalmente ci stiamo incamminando verso un momento cruciale dove è più che mai indispensabile investire fondi per esplorare Marte con la chiare e precisa
mira di capire che tipo di attività biologica eventualmente ci sia sulla sua superficie e se tale vita potrebbe costituire un potenziale pericolo per l'uomo e per
la Terra. Le sonde che partiranno da ora e nei prossimi anni avranno proprio tale obiettivo. Ed è anche molto interessante l'intenzione di inviare astronauti su
Deimos con l'intento di installare una base operativa per studiare a fondo queste nuove frontiere di carattere esobiologico prima di poter mettere piede su Marte.
Tutte cose che stanno venendo a galla ufficialmente adesso, ma che solo pochi anni fa erano argomenti da paranoici complottisti...
Cosa starebbe succedendo? Cosa starebbe cambiando? Beh, per quel che ne possiamo capire bisogna ammettere che la quantità di dati oggi disponibili è
straordinariamente più elevata rispetto a soli pochi anni fa. Grazie allo studio meticoloso di questi dati abbiamo una conoscenza assai più raffinata. C'è inoltre
molta più alta tecnologia a costi abbordabili la quale offre un rapido accesso alla conoscenza scientifica accumulata ad un sempre maggior numero di utenti. E
questo si sta rivelando un bene da un lato, ma una rogna dall'altro perchè sono proporzionalmente aumentati i "cacciatori di incongruenze nell'informazione".
Infine - di nuovo - dobbiamo rimettere in ballo la terrificante crisi mondiale con i suoi deleteri effetti. Sarà un'assurdità, eppure l'eccesso di segreti oggi come oggi
non è più tanto conveniente, per cui mollare la presa dalle care e vecchie pretese di supremazia tecnologica potrebbe offrire qualche nuova chance. Occorrono
finanziamenti e finanziatori e per ottenerli servono valide ragioni. E queste valide ragioni potrebbero arrivare anche dal rilascio di informazioni più chiare e
precise circa la presenza di vita fuori dalla Terra.
Quindi, nessuna novità. Il contenuto di questo articolo non costituisce affatto una novità. E' il modo in cui si stanno evolvendo gli eventi che merita di essere
enfatizzato, ma senza eccedere nel clamore. Pensiamoci bene: nel 1976 le sonde Viking montavano dei micro-laboratori biologici preparati da personale scientifico
altamente qualificato e preposti per individuare vita indigena. Siamo nel 2011 e ancora oggi di questi famosi esperimenti se ne discute. Curioso vero?
Il ragionamento è in realtà banale: un fallimento è un fallimento esattamente come un esperimento che avrebbe dato esito negativo tale avrebbe dovuto essere.
Punto e basta! Allora... forse non è andato poi tutto così male. Evidentemente "qualcosa" c'era. E... guarda caso anche questo è un fattore che oggi sta ricevendo
una notevole rivalutazione. Le scoperte scientifiche fatte grazie a Spirit, Opportunity e alla Phoenix hanno accresciuto a dismisura la mole di dati favorevoli alla
presenza di vita su Marte. Pertanto, il cambiamento doveva prima o poi verificarsi e sta accadendo adesso!
A centro immagine possiamo constatare la sonda spaziale "Curiosity" messa a confronto con un rover MER (Spirit e Opportunity) e il piccolo
Sojourner di Mars Pathfinder. Le altre immagini di contorno ci mostrano alcune fasi della costruzione del veicolo "Curiosity", uno schema e una
ricostruzione dell'atterraggio(l quale si svolgerà in modo diverso rispetto alle precedenti missioni con modulo di esplorazione di superficie).
Schema a blocchi della sonda MSL "Curiosity". Una delle caratteristiche salienti di "Curiosity" sarà quella di poter studiare i campioni di suolo marziano
frantumandoli in modo da poterne analizzare l'interno. Forse capiremo meglio se molte delle pietre marziane sono davvero pietre o sedimenti biologici.
Una bellissima ricostruzione della prossima missione Phobos-Grunt, la sonda che atterrerà sul satellite Phobos.
CREARE UN COLLEGAMENTO
Non ci resta che mettere in connessione tutti gli aspetti trattati nell'articolo per avere chiaro in mente il perchè dei rinvii dello sbarco umano su Marte. Possiamo
riassumere questi quattro punti:
1.
Lo squallore del comportamento umano nel modo di gestire le risorse in generale.
2.
I problemi di natura medica e psicologica; i pericoli dello Spazio interplanetario (micro meteoriti e radiazioni) e gli imprevisti.
3.
La gestione e diffusione della conoscenza enormemente aumentata e quindi fruibile al pubblico.
4.
La possibile e/o probabile presenza di vita al di fuori della Terra.
Si tratta di elementi assolutamente paradossali perchè tutto sommato riesce difficile credere che, nonostante la follia dell'uomo affarista e paranoide, siamo riusciti
a raggiungere un livello di conoscenza così elevato. E molti si chiederanno come mai questa consapevolezza e la voglia di fare qualcosa non abbiano funzionato
15, 30 o 50 anni fa. Beh, in realtà avevano funzionato eccome in relazione alla conquista della Luna! Ma, finita l'euforia e la festa, si incominciò a metter le
chiusure al portafoglio e a piangere lacrime di coccodrillo davanti alla spesa del Programma Spaziale. Questa è la triste consistenza della natura umana.
D'altro canto, ne gli scienziati e nemmeno i militari che operano all'interno dei governi più coinvolti nell'Esplorazione Spaziale sono persone inette e
stupide ad oltranza, come non lo sono gli scienziati che operano all'esterno delle Istituzioni Governative. In ragion di questo fatto è abbastanza ovvio che la
eventualità o il sospetto di trovare qualche forma di vita extraterrestre dovrebbe aver spinto queste persone a valutare eventuali scelte operative.
Dopotutto, pensiamo solo a quello che accadde a Hiroshima e Nagasaki nel 1945: due bombe atomiche cancellarono all'istante centinaia di migliaia di vite umane.
Immaginiamo se esistesse su Marte o altrove una qualche forma di vita capace di sintetizzare elementi chimici e produrre energia in modi che ci danneggiassero
seriamente. O peggio, se queste forme di vita finissero in mani di individui e organizzazioni fanatiche...
Ma, allora questa apertura che si sta venendo a creare non potrebbe mettere in gioco i suddetti pericoli? Assolutamente sì! E sinceramente noi non abbiamo la più
pallida idea di quello che ci riserverà il futuro in tal senso. Una cosa è certa: i rinvii continui hanno lo spregio di coprire di ridicolo qualcuno e di alimentare il
mercato delle congiure, ma hanno anche il pregio di far guadagnare tempo per conoscere, approfondire e studiare nel modo migliore con che cosa dovremo
incontrarci o scontrarci. Bisogna onestamente annettere che forse è meglio una passo indietro oggi che un equipaggio di eroi morti domani. E non tralasciamo i
furbi che, in nome del dio denaro, tenteranno sempre e comunque di rifilare roba di qualità discutibile allo scopo vile di massimizzare i loro profitti. Per mandare in
fallimento una nave spaziale diretta verso la Luna o Marte basterebbero pezzi difettosi anche di secondaria importanza, di quelli che non si scoprono facilmente se
non quando è troppo tardi...
La sonda Phobos-Grunt vista in sezione schematica nei suoi componenti strutturali ed in fase di effettiva costruzione. Sia la sonda MSL
"Curiosity" che la Phobos-Grunt partiranno entro quest'anno (2011) per giungere a destinazione il prossimo anno (2012). Curiosity esplorerà
e analizzerà per un anno marziano (due anni terrestri) mentre Phobos-Grunt permarrà su Phobos per un anno terrestre, preleverà campioni
e li riporterà sulla Terra verso il 2014.
Ecco infine come tutto ritorna nell'ambito delle nostre dissertazioni sulla matrice biogenica operante su Marte. Anche qui, pensandoci bene, chi si potrebbe sognare
che l'intero pianeta sia "abitato" da una complessa quanto organizzata rete simbiotica composta da una immensa componente "vegetale" ed una
altrettanto articolata componente biologica che sedimenta e metabolizza minerali del suolo marziano? Tutto rigorosamente sotto il naso del Pubblico, forse
un po' "nascosto" da qualche adattamento di texture virtuale, ma pur sempre lì, riconoscibile con un po' di pazienza e pignoleria.
Ed è certamente più che comprensibile l'aver ricevuto numerose email di Lettori i quali ci domandavano il perchè su Marte si trovassero così tante "pietre" ed altre
strutture dalle forme regolari, simmetriche e ricche di linee ortogonali da far ipotizzare ad antichi manufatti di origine artificiale. Ne la casualità e
nemmeno i "naturali fenomeni geologici" potevano bastare per giustificare cotanta arte naturalistica. E ribadiamo: nulla di particolarmente occultato,
imprescindibile o sottoposto a misteriosi cover-up. Solo immagini pubbliche semmai accompagnate talvolta da descrizioni pacifiche e tranquillizzanti.
Peccato (o fortuna?) però che sempre più persone si stiano rendendo conto che il rugginoso, inospitale e freddo pianeta rosso - perennemente dipinto di tinte
rosso-arancioni - non corrisponda propriamente al pianeta Marte che ci accingeremo a conoscere nel nostro futuro avvenire.
Rimane l'ultima incognita da chiarificare: questa vita indigena potrebbe risultare pericolosa per l'uomo oppure no? Che accadrebbe se un astronauta toccasse e
spezzasse uno di questi gusci provocando la fuoriuscita di eventuali colonie di microrganismi interni sulla tuta spaziale? Potrebbero fare del male? E che dire dei
condotti fibrosi che percorrono il terreno marziano: potrebbero risultare pericolosi nel loro insieme oppure no? Da parte nostra, siamo convinti che fra una mezza
ammissione e un mezzo silenzio, fra una mezza conferma e una mezza smentita, potremmo infine comprendere meglio anche queste forme di vita.
PER APPROFONDIMENTI:
Vedere la Vita - 1a parte
Vedere la Vita - 2a Parte
Vedere la Vita - 3a Parte
La Matrice biogenica di Marte - 1a Parte
La Matrice Biogenica di Marte - 2a parte